Gela. Il sindaco Lucio Greco, i suoi assessori, il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito, le autorità, i reduci e le associazioni, si sono dati appuntamento in piazza Martiri della Libertà, in centro storico, per rendere omaggio alla Repubblica, in questo 2 giugno. Greco ha voluto ricordare la giornata e ha posto un pensiero soprattutto a chi è stato segnato maggiormente dalla lunga pandemia. “Il mio pensiero, oggi, non può non andare alle principali vittime di questa crisi di portata storica nella quale ci ha fatti sprofondare il Covid-19. Ai malati, alle vittime e alle loro famiglie in primis, ma anche a chi ha perso il lavoro e a chi solo ora, dopo mesi, si sta rimettendo in moto. Penso, però – ha detto – anche a chi, tra dolore e sofferenza, ha saputo tirare fuori il meglio di sé, con coraggio e competenza, spronando pure gli altri a farlo, sfidando anche una legittima paura. Mi riferisco ai medici, agli infermieri, ai volontari, alla protezione civile, alle associazioni, ai club service e alla chiesa. Nel celebrare la memoria di tutti coloro che hanno lottato e si sono sacrificati per lasciarci questa eredità preziosa che è la libertà, abbiamo il dovere di non darla per scontata, di rispettare la democrazia e il diritto al voto e di onorarli ogni giorno con le nostre azioni e i nostri comportamenti. C’è tanto da fare, c’è un paese da ricostruire, proprio come nel 1946. Ma, ora come allora, sono certo che nessuno si tirerà indietro di fronte alle proprie responsabilità e che sapremo prendere in mano la nostra Italia e trasformarla, ancora una volta”.
Nel discorso letto in piazza, ha inoltre fatto l’augurio che già dal prossimo anno, con la pandemia alle spalle, si possa tornare a festeggiare senza restrizioni, nel ricordo della proclamazione della Repubblica, “celebrando la libertà, la dignità e la parità”, ha concluso.