Gela. Le condanne per lo spaccio di droga nella movida della città vanno confermate. La richiesta è stata avanzata dalla procura generale, nel giudizio di appello, successivo alle decisioni di primo grado, legate al blitz “Smart”. Il gup del tribunale nisseno impose dieci anni e sei mesi di detenzione a Rocco Grillo; sei anni e sei mesi ciascuno invece ad Antonio Radicia e Emanuele Brancato. Per l’accusa, tutti i pronunciamenti del gup, emessi al termine del giudizio abbreviato, sono da confermare. I tre, secondo i pm della Dda di Caltanissetta e i carabinieri, avrebbero avuto un ruolo cruciale nell’organizzare un vasto giro di droga, finalizzato soprattutto a rifornire le piazze di spaccio della movida. Gli imputati hanno sempre respinto le accuse, anche se gli investigatori ne seguirono le mosse per diversi mesi. Secondo le accuse, avrebbero spacciato anche cocaina. I difensori, gli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello e Marina Di Dio, a loro volta hanno esposto le rispettive conclusioni.
Sono stati i legali ad impugnare le decisioni di primo grado e hanno ribadito che non ci sarebbero vere risultanze su un eventuale coinvolgimento degli imputati nello spaccio di droga. Hanno richiamato delle possibili incongruenze nella ricostruzione condotta dagli investigatori, che non corrisponderebbe ad una concreta responsabilità dei coinvolti. I giudici di appello si pronunceranno a metà giugno.