Gela. Ben organizzati e, probabilmente, non nuovi ad operazioni di acquisto e vendita di grosse partite di droga. In città grosse partite di droga a prezzi “albanesi”. E’ questo uno dei primi spaccati che emerge dall’operazione condotta dagi agenti di polizia del commissariato di via Zucchetto e da quelli di Niscemi, coordinati dai magistrati della procura. L’asse di riferimento, addirittura, potrebbe essere mutato. Non più i gelesi verso Catania e Palermo ma, viceversa, catanesi e palermitani in città per acquistare quantitativi notevoli a prezzi ridotti. Tutti gli arrestati, ad eccezione di uno, non hanno precedenti per droga. L’organizzazione era ferrea: tre auto in colonna per affrontare il viaggio che li avrebbe riportati a Catania. Solo l’ultima era stata scelta per trasportare i tre chili di marijuana sequestrati. Un’auto, peraltro, presa a noleggio di modo da evitare possibili controlli.
I catanesi in trasferta non aveva precedenti per droga. Ai catanesi Fabio Vintaloro, Giuseppe Castello, Giuseppe Laudani e Ivan Terranova l’affare gelese sarebbe fruttato almeno 30 mila euro a fronte dei circa 2 mila pagati ai gelesi Salvatore Gambino e Luigi Rodoti. Fino alle scorse ore, i catanesi in trasferta erano conosciuti soprattutto per precedenti legati a furti e rapine. Niente droga, almeno fino ai controlli scattati nella zona di Macchitella. Gli investigatori, a questo punto, nno scartano neanche l’ipotesi dell’esistenza in città di una vera e propria centrale di produzione a prezzi bassi. “Sono prezzi competitivi anche a confronto di quelli applicati dai trafficanti albanesi”, questo filtra dagli inquirenti. Intanto, domani alle 11:30 in procura, si terrà una conferenza stampa per illusrare nel dettaglio il blitz di sabato notte alla presenza del procuratore capo Lucia Lotti e dei dirigenti di polizia Francesco Marino e Gabriele Presti.
