Gela. Si stringe per chiudere l’indagine interna avviata dalla commissione industria del Senato sull’area di crisi locale, che ad oggi non ha mai prodotto gli effetti attesi, soprattutto in termini di investimenti. I senatori vanno verso la conclusione dell’affare assegnato. Verrà definita una risoluzione, per impegnare il governo a dare attuazione agli interventi ritenuti essenziali, così da evitare che l’accordo di programma e la stessa area di crisi complessa rimangano scatole vuote, non in grado di incidere su investimenti e sviluppo di un territorio, ancora in forte difficoltà. Per diverse settimane, si sono susseguite le audizioni, anche istituzionali. Alle domande dei senatori hanno risposto non solo alti funzionari di Invitalia e dei ministeri coinvolti nella procedura, ma anche il sindaco Lucio Greco e il consulente Pietro Inferrera, che stanno seguendo l’iter. Ad oggi, l’area di crisi, nonostante i venticinque milioni di euro autorizzati dal governo nazionale e da quello regionale, è solo l’immagine decisamente sbiadita del “sogno” economico e occupazionale che era stato ipotizzato all’indomani della riconversione green di Eni. Pochi progetti sono arrivati al vaglio vero e proprio di Invitalia e l’unico selezionato non è ancora coperto per intero dai fondi previsti. Tocca al senatore grillino Cristiano Anastasi coordinare la fase di confronto, prima di arrivare alla risoluzione. Ai lavori della commissione ha partecipato attivamente l’altro senatore grillino Pietro Lorefice. Questa mattina, il confronto è iniziato, alla presenza del viceministro Alessandra Todde, che da tempo segue il dossier delle aree di crisi italiane. Sarà necessario limare gli ultimi particolari. Anche il viceministro infatti ha chiesto di apportare modifiche allo schema di risoluzione. Lorefice è nuovamente intervenuto e seppur senza anticipare i contenuti finali della risoluzione, spiega che sicuramente “si chiederà di prorogare l’accordo di programma”, che sulla carta scade ad ottobre.
Dalla risoluzione e dai contenuti che verranno inseriti, quasi sicuramente dipenderà il futuro del nuovo bando per gli investimenti e l’attivazione del fondo da venticinque milioni di euro, che serve per più di venti Comuni. Sembra piuttosto chiaro, inoltre, che la strada dell’area di crisi possa incrociare con quella che dovrebbe condurre al Contratto istituzionale di sviluppo, più volte richiamato dal sindaco Lucio Greco e già proposto per il territorio dall’ex ministro dem Giuseppe Provenzano. Greco e Inferrera hanno spiegato ai senatori di aver avuto le prime interlocuzioni con il ministro per il Sud Mara Carfagna. La risoluzione finale potrebbe essere chiusa entro la prossima settimana, formalizzandola al governo.