L’inquilino a Manfria non paga da tre anni e il caso finisce alla Corte costituzionale

 
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Gela. Da tre anni, cerca di ottenere i canoni mai versati dal giovane inquilino al quale affittò un appartamento a due piani nella zona balneare di Manfria. Adesso, la questione sbarca direttamente davanti ai giudici della Corte costituzionale.

La “cedolare secca” che non ti aspetti. E’ stata l’avvocato Giusy Ialazzo, legale della
donna proprietaria dell’immobile, a sollevare la questione di legittimità costituzionale della legge 80 del 2014, varata in estate dal governo e che permette di prorogare gli effetti della cosiddetta “cedolare secca”, nata e a sua volta dichiarata illegittima per consentire agli inquilini di denunciare contratti di locazione mai registrati. Il giovane, senza comunicarlo alla proprietaria, registrò il contratto di locazione pur non avendo mai versato i canoni e nonostante avesse promesso di voler acquistare l’intero immobile. La “cedolare secca”, peraltro, gli ha consentito di ottenere un notevole sconto sui canoni d’affitto: non più i 5 mila euro annui pattuiti in origine ma poco più di 2 mila. Insomma, per la proprietaria oltre il danno anche la beffa. La donna continua a pagare l’Imu e tutte le tasse locali sull’immobile senza viverci e senza aver guadagnato neanche un euro dall’affitto.

I giudici costituzionali chiamati in causa. Adesso, il giudice della sezione civile del tribunale, il magistrato Sabino Di Gregorio, dopo aver rigettato la convalida dello sfratto, consentendo all’inquilino di rimanere nell’appartamento in base alla disciplina della “cedolare secca”, ha accolto l’eccezione sollevata dall’avvocato Ialazzo. Secondo il legale, infatti, la legge 80 che proroga, almeno fino al dicembre 2015, gli effetti della “cedolare secca”, andrebbe a validare una normativa già dichiarata illegittima dai massimi giudici della Corte costituzionale. L’eccezione verrà valutata proprio in sede di Corte costituzionale. Intanto, il giudice Di Gregorio ha sospeso il procedimento e rimesso gli atti proprio alla massima corte. L’intera vicenda, quindi, potrebbe assumere connotati sicuramente diversi qualora i giudici costituzionali decidessero di accogliere l’eccezione dell’avvocato Giusy Ialazzo, dichiarando l’illegittimità costituzionale della legge 80 voluta dal governo Renzi. Ad attendere l’esito, c’è anche la proprietaria dell’immobile di Manfria che, da tre anni, non riesce proprio a ottenere quanto originariamente richiesto all’inquilino che continua a vivere nell’appartamento sul mare.

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