Porto, “da Regione atti dopo sei mesi”: Lorefice, “Greco e Musumeci, basta annunci”

 
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Il senatore Lorefice e il sindaco Lucio Greco

Gela. Domani, l’amministrazione comunale e Sicindustria ufficializzeranno il progetto del “Marina di Gela”, ovvero il rilancio dell’area del porto rifugio. Prima della firma ufficiale, ci sarà un incontro, allargato agli operatori portuali, che da anni lottano per avere un sito fruibile. Proprio su quest’ultimo fronte, la lunga e lenta procedura amministrativa, che coinvolge sia gli uffici regionali che quelli ministeriali, non è affatto conclusa. Dopo quasi sei mesi, da Palermo sono partite le carte richieste da Ispra, che dovrebbero integrare la documentazione già a disposizione del ministero. “La richiesta di Ispra risale al 18 dicembre del 2020 – dice il senatore Pietro Lorefice che da tempo segue tutto l’iter – finalmente, la documentazione è stata trasmessa il 5 maggio. La cosa più assurda è che nonostante tutto questo tempo trascorso, ora la Regione pretende anche riscontri immediati. Non è possibile attendere sei mesi per la trasmissione di documenti ad integrazione. Nei prossimi giorni, effettuerò tutte le verifiche del caso e voglio sperare che questa volta la documentazione arrivata dalla Regione sia perlomeno completa”. Oltre un anno fa, prima che la pandemia scoppiasse, c’erano stati annunci dal governo regionale sul possibile avvio delle procedure di gara per i lavori al porto rifugio, già finanziati e che tra le altre cose dovrebbero consentire di superare il costante insabbiamento. Di tutto questo, ad oggi, neanche l’ombra, mentre ieri i consiglieri comunali di Pd e Movimento cinquestelle, Alessandra Ascia e Virginia Farruggia, hanno rilanciato la questione, anche da un punto di vista politico, richiamando alle loro responsabilità sia il sindaco Lucio Greco che la Regione. Anche il senatore grillino Lorefice lancia chiari messaggi all’amministrazione comunale e al governo Musumeci.

“Ci sono le carte ufficiali che parlano, altro che annunci! – dice ancora – se il sindaco, la sua maggioranza, i relativi assessori regionali e locali di riferimento, ma anche il presidente Musumeci e l’assessore Marco Falcone, sono pronti al confronto pubblico, possiamo farlo in ogni momento. Io, sono pronto a sostenerlo, anche da solo. Sono disponibile a consegnare tutte le carte ufficiali, senza alcun timore, anzi”. Sul destino del porto rifugio, che ancora attende i primi interventi, anche la temperatura dello scontro politico inizia a salire.

2 Commenti

  1. su sulu boni a farisi fotografari. il senatore è di lega ambiente (salito nei tempi in cui macari a zia cittina) acchianava se si mittiva in lista, lui vive per per la macchia mediterranea quindi del porto non gli può fregar di meno……..capemmuni i duni per lui non si toccano.
    Il sindaco non sa e non prende decisioni…..cerca sempre (come gli avvocati) la strada burocratica……quindi a mari semmu! I porti i fanu altrove e basta…..finemmula cu sta farsa!!!

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