Gela. Già lo scorso anno, le vicende emerse intorno alla gestione delle strutture dell’Ipab Aldisio, che stanno interessando anche gli investigatori, generarono dure prese di posizione da parte della politica. Soprattutto l’amministrazione comunale spinse per un ritorno alla gestione pubblica, con il sindaco Lucio Greco che ebbe diversi incontri con il commissario Giuseppe Lucisano, che ha poi disposto l’annullamento di tutti gli atti del rapporto tra Ipab e la società privata “La Fenice”. Ieri, i giudici del Tar Palermo hanno pubblicato le motivazioni della sentenza che ha respinto il ricorso del legale della società “La Fenice”, che invece chiedeva di revocare tutti i provvedimenti del commissario regionale. I magistrati scrivono soprattutto di una procedura negoziata che non aveva i presupposti di legge per essere attuata e di criteri di “trasparenza e pubblicità” assente. Davanti alle motivazioni del Tar Palermo, dalla maggioranza c’è chi vuole portare il caso in consiglio comunale, soprattutto alla luce del fatto che il gruppo imprenditoriale della società “La Fenice” è vicino alla coalizione di centrodestra, ora opposizione all’assise civica.
“In commissione servizi sociali – dice il consigliere Romina Morselli – proporrò di presentare una richiesta ufficiale di monotematico sull’Ipab. Quello che scrivono i giudici del Tar è molto grave e riguarda una struttura pubblica. Come commissione, lo scorso anno, avevano sollevato la possibilità che fossero state attivate procedure non in linea con la normativa. Ora, la sentenza conferma quello che avevamo detto. Spero che gruppi politici come il Movimento cinquestelle e il Pd, che spesso hanno chiesto di approfondire in aula vicende amministrative importanti, possano aderire alla richiesta. Dobbiamo dare risposte anche alle famiglie che per un certo periodo hanno dovuto pagare rette ad una società privata. A questo punto, anche il centrodestra dovrà dare risposte alla città”. Dalla maggioranza fanno capire che la vicenda, in attesa di eventuali ulteriori risvolti, è tenuta sotto stretta osservazione, anche da un punto di vista più strettamente politico.