Gela. I settanta lavoratori in forza al consorzio di bonifica di via Marconi preannunciano lo stato d’agitazione. Stipendi in ritardo. Dopo la vertenza degli scorsi mesi, a rischio ci sono nuovamente gli stipendi. Mentre si attende il pagamento della mensilità di maggio che appare assai difficile da ottenere, i punti interrogativi si moltiplicano anche in vista del prossimo futuro. “Ad oggi – scrivono in una nota congiunta le sigle sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil – nulla lascia intravedere la possibilità di percepire le mensilità successive, con gravi danni economici per le famiglie”. I dubbi maggiori, infatti, riguardano il trasferimento dei fondi regionali. Senza notizie dagli uffici di Palermo tutto diventa difficile.
A rischio l’irrigazione. “Negli anni passati – scrivono ancora i segretari provinciali delle tre sigle sindacali – il servizio d’irrigazione è stato garantito dai lavoratori in maniera esemplare malgrado il mancato pagamento delle retribuzioni protrattosi anche per otto mesi”. Adesso, a rischio c’è l’intera attività d’irrigazione in un periodo decisivo per gli agricoltori della zona che, a loro volta, hanno protestato a causa della scarsità dei rifornimenti idrici e della cattiva gestione dei bacini artificiali della piana di Gela.