L’indotto Eni soffoca, cassa integrazione straordinaria per i 54 operai di Eurocoop

 
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Gela. Attivata lo scorso settembre, sembra non bastare più davanti alla totale assenza di commesse da parte di raffineria.

Chiesta la cassa integrazione straordinaria. Così, i manager dell’azienda metalmeccanica Eurocoop hanno appena chiesto un repentino passaggio dall’attuale regime di cassa integrazione ordinaria a quello di cassa integrazione straordinaria. La motivazione è la stessa che, in questi mesi, accomuna gran parte delle società impegnate nell’indotto Eni, ovvero “crisi aziendale”. In base alle intenzioni dei titolari, la cassa integrazione straordinaria per i cinquantaquattro dipendenti dovrebbe estendersi per l’intero 2015.

Informati i sindacati. La comunicazione ufficiale firmata dai dirigenti Eurocoop è stata inoltrata anche ai segretari provinciali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm. Qualora venisse accolta l’apertura della cassa integrazione straordinaria, sarebbero direttamente i fondi Inps ad anticipare quanto dovuto mensilmente ai lavoratori. La scelta, però, sembra aver spiazzato le rsu sindacali del gruppo che potrebbero anche dire no alla richiesta e al passaggio dalla cassa integrazione ordinaria a quella straordinaria. Intanto, i lavoratori attendono ancora gli stipendi di dicembre e la tredicesima mensilità. La riconversione a green refinery portata avanti dai manager Eni sta pesando, soprattutto in questa prima fase d’ingegnerizzazione, sulle tante aziende dell’indotto che non riescono ad ottenere commesse.

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