Saluti romani per vittime delle Foibe, “non fu apologia fascismo”: assolti militanti Fn

 
0
La manifestazione in piazza Martiri della Libertà

Gela. “Il fatto non sussiste”, per questa ragione è caduta l’accusa di apologia di fascismo che i pm della procura muovevano a sei imputati, tutti aderenti al gruppo politico Forza Nuova, fondato da Roberto Fiore e che lo scorso anno è confluito nello schieramento “Italia Libera”. Nel febbraio del 2016, i responsabili regionali di Forza Nuova scelsero Gela per la commemorazione delle vittime delle foibe. A conclusione del breve corteo, in piazza Martiri della Libertà, anche le forze dell’ordine presenti ripresero alcuni partecipanti, che decisero di fare il saluto romano, con il braccio teso. L’assoluzione è stata pronunciata per Ivan Aliotta, Giuseppe Bonanno Conti, Salvatore Rovello, Giuseppe Provenzale, Luigi Adorni e Monica Grillo. A conclusione della requisitoria, il pm Pamela Cellura ha chiesto la condanna per tutti gli imputati, a sei mesi di reclusione ciascuno. Secondo il pubblico ministero, il saluto romano e la chiamata del presente, tutte condotte tipiche del cerimoniale dell’estrema destra, richiamavano inevitabilmente il partito nazionale fascista, in violazione della cosiddetta legge Scelba. Per la condanna, anche al risarcimento dei danni, ha concluso l’Avvocatura dello Stato, con il legale Giuseppe Laspina, intervenuto nell’interesse del Ministero dell’interno.

La difesa dello Stato ha indicato la violazione dei principi della legge Scelba, anche in relazione “all’integrità dell’ordine democratico”. I legali degli imputati hanno del tutto escluso che ci fosse, in quella manifestazione, qualsiasi volontà di inneggiare al partito nazionale fascista. Come hanno sostenuto gli avvocati Guglielmo Piazza e Maria Ricotta, quello del febbraio di cinque anni fa fu un corteo autorizzato dalla questura, ovvero da una delle strutture territoriali del Ministero dell’interno. Il saluto romano e la chiamata del presente, per le difese, riguardarono solo il ricordo delle vittime delle foibe. I legali hanno sottolineato, tra le altre cose, che ormai la celebrazione dei morti infoibati è riconosciuta dallo Stato, che l’ha ufficialmente istituita. Una linea seguita dagli altri difensori degli imputati, gli avvocati Sergio Calcamo ed Enrico Sanseverino. Il giudice Antonio Fiorenza ha emesso un dispositivo di assoluzione. In quel periodo, tutti gli imputati avevano un ruolo nell’organizzazione locale e regionale del movimento neofascista.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here