Il reparto di Medicina del Vittorio Emanuele a scartamento ridotto, durante la notte solo infermieri

 
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Gela. Sospeso il servizio notturno di guardia attiva nell’unità operativa di Medicina. Un reparto ad alto rischio mortalità. Ci saranno solo gli infermieri ad assistere i 24 pazienti ricoverati presso il reparto al primo piano del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”. I camici bianchi garantiranno la reperibilità, ma solo per le emergenze. In tutte le altre circostanze, dalle 20 alle 8 del mattino, toccherà al personale infermieristico monitorare i pazienti nell’unità operativa diretta da Vincenzo Catania dove l’incidenza dei decessi è particolarmente elevata. Dal 9 maggio sono morti tre pazienti ricoverati in Medicina. Un uomo e due donne. Tutti pensionati. Spesso, però, si tratta di soggetti provenienti da altri servizi ospedalieri che non garantiscono il ricovero notturno come l’Oncologia e la Nefrologia. Patologie che richiederebbero un particolare monitoraggio per la gravità. Il provvedimento di sospensione della guardia attiva nelle ore notturne sarebbe legato alla carenza del personale in organico. I medici dell’unità operativa diretta da Catania da cinque mesi lottano, inutilmente, per ottenere l’aumento del personale indispensabile a garantire i livelli minimi assistenziali, i turni di riposo e delle ferie previste nel contratto collettivo nazionale. Nella corrispondenza interna all’Asp sarebbero transitati i numerosi solleciti. Richieste che evidenziano le gravi carenze della pianta organica. Invece dei 9 medici, compreso il dirigente di struttura, attualmente sono 8 i sanitari chiamati a garantire sia l’assistenza nel reparto che, due volte la settimana, i servizi di Ematologia e Diabetologia. Secondo alcune indiscrezioni in Medicina verrebbero effettuate mille prestazioni annue in day-hospital e dodici consulenze giornaliere. La sospensione del servizio di guardia attiva notturna potrebbe compromettere la qualità dei servizi minimi assistenziali, come avevano evidenziato le segreterie sindacali comparto sanità. La situazione non va meglio nemmeno per il personale infermieristico. Anche in questa circostanza, sarebbe stata ignorata la richiesta di sostituzione di un infermiere mancante da settembre grazie ad una concessione del management dell’Asp. “Siamo in attesa di ricevere disposizioni” – assicura Luciano Fiorella, direttore del presidio ospedaliero di via Palazzi. Intanto i medici avrebbero inviato una lettera al manager dell’Asp, Carmelo Iacono. Il disagio avrà ripercussioni negative anche per le casse dell’ospedale costretta a riconoscere 480 euro a notte per la mobilità con un aumento del 400 per cento.

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