Gela. Sono state riviste al ribasso, dai giudici della Corte di appello di Caltanissetta, le condanne che in primo grado erano state emesse nei confronti dei coinvolti nell’inchiesta “Stack of paper”. I pm della procura e i militari della guardia di finanza ricostruirono un vasto giro di truffe fiscali, organizzato attraverso presunte società “cartiere”, usate solo per rilasciare fatture per operazioni inesistenti. L’assoluzione, in appello, è stata pronunciata per l’imprenditore niscemese Gianfranco Sansone, difeso dall’avvocato Massimiliano Conti. All’imputato veniva addebitata un’unica contestazione. In primo grado, era stato condannato a due anni e due mesi di reclusione. Notevolmente ridotta la condanna, invece, per l’agrigentino Lorenzo Li Calzi. Un anno di reclusione, a fronte dei due anni e dieci mesi decisi dal giudice di primo grado. Per la sua posizione, come chiesto dal legale Giusy Ialazzo, è stata disposta l’assoluzione per almeno due capi di imputazione.
La difesa ha ribadito che l’agrigentino avrebbe ricoperto incarichi solo formali, senza mai occuparsi della gestione diretta delle società. Due anni e sei mesi, infine, sono stati disposti per Cristoforo Palmieri.