Gela. La riduzione di commesse all’interno della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, in attesa che entrino a regime i cantieri programmati nelle scorse settimane a Palermo, incide notevolmente anche sugli edili. Verso la proroga dei contratti di solidarietà. A fine luglio, scadono i contratti di solidarietà che, allo stato attuale, consentono ai lavoratori in forza ad aziende come Turco costruzioni e Edilponti di proseguire l’attività senza dover ricorrere ad altri ammortizzatori sociali, compresa la cassa integrazione. La scadenza di luglio, comunque, non dovrebbe incidere in maniera così pesante. Tra i responsabili delle due maggiori aziende edili attive nell’indotto della fabbrica e i sindacati del settore ci sarebbe già una prima intesa di massima per garantire una proroga, di almeno un anno, dei contratti di solidarietà attualmente aperti. Si tratta di una soluzione che, con ore d’impiego ridotte per ogni dipendente, consente comunque a tutti gli operai in forza alle società interessate di svolgere la propria attività. Una soluzione condivisa anche dalle sigle sindacali del settore, ovvero Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil che hanno individuato questa soluzione, insieme ai titolari delle aziende, nel tentati di limitare il peso della crii di commesse.