“Con l’acqua rubata si poteva rifornire un intero comune”, denunciato un imprenditore: una condotta abusiva da 3 chilometri

 
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Gela. Fino a quaranta litri di acqua al secondo rubati utilizzando una condotta abusiva da oltre tre chilometri. La conduttura abusiva. Così, è scattata la denuncia per un imprenditore agricolo gelese di quarantaquattro anni. Insieme a lui, però, avrebbero agito altri operatori del settore, ancora in fase d’identificazione. Con l’acqua sottratta sarebbe stato possibile rifornire un intero comune da almeno 20 mila abitanti. La scoperta della conduttura abusiva, agganciata a quelle gestite da Siciliacque, ha causato la sospensione del servizio per alcuni giorni. Con l’acqua deviata, l’imprenditore avrebbe rifornito la propria azienda senza pagare i canoni dovuti.

L’acqua canalizzata nei pozzi artificiali. Le indagini, svolte dagli agenti di polizia di Licata assistiti dai tecnici di Siciliacque, stanno proseguendo. Il giro di condotte abusive sarebbe molto più esteso rispetto alle previsioni. L’acqua, inoltre, sarebbe stata canalizzata all’interno di pozzi artificiali utilizzati dalle aziende della zona.

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