Gela. Il covid e i 594 positivi, che hanno fatto piombare la città in zona rossa, sembrano non incidere sull’organizzazione dell’Asp di Caltanissetta, diretta dal manager Alessandro Caltagirone. L’emergenza sanitaria, infatti, non ha impedito al drive-in tamponi di contrada Brucazzi di chiudere nel fine settimana: oggi e sabato, primo maggio. Sabato, addirittura, era stato indicato dal centro “Tamponi Covid 19 dell’Asp di Caltanissetta” come giorno di prenotazione per i tanti utenti gelesi costretti a fare marcia indietro e, dietro consiglio degli operatori dell’ospedale diretto da Luciano Fiorella, a pagare due volte il costo del tampone ma recandosi a Niscemi, dove servizio sanitario pare non sia andato in ferie.
Proprio sabato, primo maggio, le tante persone prenotate per sottoporsi a tampone hanno trovato il cancello chiuso del drive-in di contrada Brucazzi. “La prenotazione parlava chiaro – accusano – Abbiamo appreso della chiusura solo da un persona che ha detto di essere il custode del parcheggio. Eravamo davvero molti all’ex terminal bus. Segno dell’avvenuto cortocircuito tra gli addetti ai tamponi dell’Asp cl2. Ci siamo imbattuti in un continuo via vai di utenti, tutti prenotati il primo maggio”. Secondo i bene informati, gli addetti del drive-in di Brucazzi non ci stanno alle facili accuse e puntano il dito contro i colleghi di Caltanissetta accusandoli di “essere disinformati, creando problemi”.
In verità, anche in ospedale non conoscerebbero gli orari e i giorni di attività del centro tamponi nella zona industriale. “Appreso del drive-in chiuso – aggiungono altri utenti – ci siamo recati in ospedale dove hanno negato il tampone e rifiutato la ricevuta di pagamento. Siamo stati invitati a recarci a Niscemi ma solo dopo avere effettuato un nuovo bonifico allo stesso iban dell’Asp di Caltanissetta”. Anche in questa circostanza le indicazioni sarebbero in contrasto con quanto affermato dagli operatori di Brucazzi che, invece, invitano i cittadini a “sottoporsi al tampone rapido senza prenotazione da lunedì a sabato, eccezione fatta per i giorni festivi”.
Quasi a confermare una carenza della gestione del servizio tamponi le ulteriori segnalazioni di esiti di tampone molecolare non pervenuti anche a distanza di otto giorni dalla fine della quarantena obbligatoria e il caso di una donna allettata, con problemi di deambulazione, ignorata dall’Usca dopo la prenotazione fissata sempre il primo maggio.
Giusto giusto, questo disservizio arriva dopo i battibecchi tra sindaco e Caltagirone….saranno voci di malelingue o l’egemonica tirannia nissena, che trovandosi di fronte i politicanti gelesi, fa’ il buono e il cattivo tempo sulla nostra citta’?