Gela. La collaborazione tra Enel ed Eni per l’idrogeno verde era stata annunciata sul finire dello scorso anno. Il progetto va avanti e, così come spiegato di responsabili del settore delle due corporation, toccherà inizialmente tre siti produttivi italiani. Sarroch, in Sardegna, Taranto e la raffineria di contrada Piana del Signore. L’hanno spiegato Paola Brunetto, head of hydrogen business unit di Enel Green Power, e Andrea Pisano, head of energy evolution integrated initiatives di Eni. Entrambi sono intervenuti ad un’iniziativa organizzata dalla Rappresentanza permanente di Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Parigi, in collaborazione con l’Enea. Attualmente, il nuovo ciclo produttivo della green refinery fa affidamento sull’idrogeno da steam reforming del metano, con la presenza di un impianto dedicato. Nel progetto del cane a sei zampe e di Enel, è invece in previsione l’installazione di un elettrolizzatore nel sito di Piana del Signore. “L’installazione di un elettrolizzatore, direttamente all’interno del sito, che sfrutterà quindi la rete per approvvigionarsi di energia rinnovabile – ha detto Pisano come riportato da Hydronews.it – ci consentirà di valutare come possono interagire e integrarsi tra loro, per l’alimentazione del processo industriale, la produzione per natura intermittente di idrogeno verde tramite elettrolisi e quella continua di idrogeno, prima grigio e poi blu, da steam reforming del metano”. I manager non hanno indicato tempi precisi, ma l’annuncio arriva mentre a Palazzo di Città l’amministrazione comunale, sostenuta proprio da Eni e da Sicindustria, ha inoltrato alla Regione la candidatura per ospitare il Centro nazionale dell’idrogeno. Pisano ha confermato che l’intenzione di Eni, non solo a Gela ma anche in altri siti riconvertiti, è di continuare a puntare sia sull’idrogeno verde che su quello da altre fonti, senza che una strada possa escludere l’altra.
Sembra proprio che sull’idrogeno le grandi corporation abbiano messo gli occhi, con un mercato che potrebbe ulteriormente svilupparsi. In città, nei piani dell’amministrazione comunale ci sarebbe appunto l’apertura ad investimenti di questo tipo e alla realizzazione di infrastrutture che possano favorirli, sfruttando incentivi e agevolazioni per i privati, come da previsione della Zona economica speciale. Ad inizio settimana, il sindaco Lucio Greco e l’esperto Pietro Inferrera, alla commissione industria del Senato hanno spiegato che la soluzione in questa fase ritenuta più plausibile, nel tentativo di non perdere il treno delle agevolazioni, sarebbe quella del Contratto istituzionale di sviluppo, visti i ritardi dell’accordo di programma e investimenti che ad oggi latitano.