Gela. L’opposizione, che aveva chiesto e ottenuto il monotematico sul trasporto disabili, dopo le polemiche sollevate per il caso Aias, ha cercato di portare a casa il voto favorevole all’atto di indirizzo finale. Così, però, non è stato. I dieci astenuti, tutti di maggioranza, oltre all’indipendente Paola Giudice, sono stati decisivi. Sette i voti a favore dell’atto, che tra le altre cose, impegnava l’amministrazione comunale “ad applicare il regolamento del 2018” e non invece a modificarlo, senza averlo mai veramente messo in pratica. La mossa politica dei consiglieri di “Avanti Gela”, Lega, Fratelli d’Italia, Pd e della grillina Virginia Farruggia, non ha sortito gli effetti sperati. E’ durato alcune ore il confronto in aula. L’avvocato Livio Aliotta, in rappresentanza della Consulta che raggruppa le associazioni a tutela delle disabilità, ha letto un documento, ancora una volta molto duro. Dalle barriere architettoniche che sono ostacoli insormontabili ai tanti disservizi, fino al trasporto disabili, per la Consulta c’è ancora “l’inerzia del primo cittadino”, con un “depauperamento delle risorse”, che invece dovrebbero essere destinate ai servizi per la disabilità. Era inevitabile che ci si muovesse su aspetti molto tecnici, anche a seguito delle segnalazioni di Aias, che ha messo in dubbio le procedure di gara e i parametri stabiliti per l’affidamento del servizio di trasporto. Dem, leghisti, la grillina Virginia Farruggia, il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra, Fratelli d’Italia, ma anche qualche voce interna alla maggioranza, hanno tutti avuto come punto di riferimento il regolamento del 2018, che “non è mai stato attuato”. L’assessore Nadia Gnoffo e il dirigente del settore Maria Morinello, invece, hanno categoricamente escluso qualsiasi anomalia, anzi parlando di un “servizio che è stato sempre garantito, anche in momenti molto difficili”. La forzista Gnoffo non ha troppo girato intorno alle questioni, spiegando che in tutta la vicenda del trasporto disabili “non ci sono associazioni vittime”, chiaramente riferendosi ad Aias. L’amministrazione comunale, in base a quanto riferito dall’assessore che ha risposto soprattutto a qualche sospetto lanciato dai banchi della Lega, “già al momento dell’insediamento si è trovata con una procedura di gara avviata”. “Le uniche vittime possono eventualmente essere le famiglie – ha proseguito Gnoffo – ma vogliamo risolvere ogni problema e andare incontro alle esigenze dei disabili e delle loro famiglie”. L’assessore e l’amministrazione, seppur con qualche assenza di troppo tra le fila di maggioranza al momento del voto dell’atto di indirizzo, hanno potuto comunque contare sul supporto degli alleati più convinti, da “Un’Altra Gela” fino ai civici di “Una Buona Idea”, passando per l’Udc e “Impegno Comune”. Il sindaco Lucio Greco, ancora una volta, ha lanciato una sfida all’opposizione, non solo politica. “Non ringrazio chi è venuto in aula per gettare sospetti – ha detto – non posso accettare che si dica che qualcuno non abbia interesse ad affidare la gara per il servizio. Chi ha questi sospetti, faccia i nomi e si rivolga alle autorità competenti. Ci sono state troppe speculazioni politiche, anche da parte del Pd”. Greco, citando i dem, ha richiamato il ruolo dell’attuale segretario cittadino Guido Siragusa, che fece parte della commissione che tre anni fa definì il regolamento sul trasporto. Sia i dem Alessandra Ascia e Gaetano Orlando che la grillina Virginia Farruggia hanno comunque ribadito la centralità proprio di quel regolamento “mai attuato neanche dalla precedente amministrazione”.
Posizione che ha suscitato la reazione dell’ex assessore al ramo della giunta Messinese, l’attuale presidente della commissione servizi sociali Valeria Caci, che ancora una volta ha invitato l’opposizione a valutare gli aspetti legati al servizio, senza limitarsi alla provocazione politica. “Quel regolamento risale all’agosto del 2018 e la giunta Messinese fu sfiduciata il mese successivo”, ha spiegato. Ad oggi, la gara per il servizio non è mai stata affidata e i dubbi mossi da Aias non sono mai mancati. La maggioranza, almeno quella più vicina al sindaco e alla giunta, ha comunque risposto con un’astensione, che ha bloccato ogni velleità politica dell’opposizione, che puntava a far passare un atto di indirizzo, che tra le altre cose richiama il regolamento e soprattutto “una volontà politica di seguire le regole”.