Gela. Cosa sta facendo la giunta regionale davanti all’esigenza di dichiarare l’area di crisi complessa in città? Stando ai segretari provinciali confederali di Cgil, Cisl e Uil, decisamente poco.
I confederali scrivono alla Regione. Per questo motivo, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro hanno ufficialmente scritto alla presidenza regionale. Senza un’iniziativa dell’ente siciliano al ministero dello sviluppo economico, tutto rimarrà vano. Un passo, quello della dichiarazione di area di crisi complessa previsto dal protocollo generale d’intesa sulla vertenza Eni.
Neanche il ministero del lavoro risponde. Non arrivano risposte da Palermo e, allo stesso tempo, non giungono buone nuove neanche dal ministero del lavoro sul fronte dell’eventuale tranche di ammortizzatori sociali straordinari che permetterebbe a molti operai dell’indotto di respirare. Almeno da questo punto di vista, il protocollo d’intesa tarda a concretizzarsi mentre diverse aziende dell’indotto dello stabilimento Eni continuano ad optare per la cassa integrazione davanti all’evidente carenza di commesse. Altre società, invece, hanno oramai esaurito qualsiasi ammortizzatore.