Gela. Questa volta, sono direttamente gli studenti a chiedere che si faccia qualcosa per arginare il contagio da Covid nelle scuole della città. In serata, uno striscione, firmato dal “Comitato cittadino studenti Gela” è apparso davanti all’ingresso principale del municipio, al termine di un’altra lunga giornata, culminata nel vertice con il prefetto Chiara Armenia. Gli studenti sono per la soluzione della dad e hanno scritto a tutte le autorità competenti e alle istituzioni locali, compresi il sindaco e lo stesso prefetto. Spiegano che nonostante l’impegno quotidiano, i dirigenti scolastici non sono nelle condizioni di poter assicurare condizioni tali da impedire qualsiasi rischio di contagio.
“Oggi, a distanza di ben sei giorni dall’emanazione dell’ordinanza sulla “zona rossa”, in città si continua ad assistere inermi alla lettura del “bollettino” dei contagiati tra gli alunni, i docenti e gli operatori scolastici e nessuno si sente di prendere posizione ed intervenire, per porre in essere azioni concrete atte a fronteggiare una situazione sanitaria che sembra essere sfuggita ad ogni controllo. A questo proposito – scrivono gli studenti – abbiamo ritenuto utile portare a conoscenza delle autorità in indirizzo il dramma che purtroppo viviamo ed i continui confronti, umilianti e infruttuosi, con i dirigenti scolastici che si dichiarano incompetenti ad assumere decisioni circa l’attivazione delle didattica a distanza, che pur con tantissimi limiti ha dato continuità nello svolgimento dei programmi scolastici. Appare utile precisare e chiarire preliminarmente che non è assolutamente intenzione degli scriventi interferire o nuocere al regolare svolgimento delle lezioni ma riteniamo di primario interesse salvaguardare la salute di tutti. Per quanto sopra esposto si chiede un intervento immediato ordinando la prosecuzione delle attività in modalità dad, fino a quando le condizioni permetteranno un rientro in classe in sicurezza ma, soprattutto, quando la curva dei contagi, unico indicatore vero sull’andamento epidemiologico, non tornerà ad allinearsi con le altre città. Ringraziamo i dirigenti scolastici che, seppur con grande spirito di abnegazione mettono in campo tutti gli strumenti per contenere il contagio, loro malgrado non possono intervenire sulla condizione strutturale delle scuole dove quotidianamente si svolgono lezioni in 25 metri quadrati con 27 o 29 studenti, con tutto quello che tale condizione può significare. Rimaniamo fiduciosi in attesa di un riscontro e auspichiamo vivamente che le nostre preoccupazioni possano trovare pieno accogliento tra i destinatari della presente”. La comunicazione è stata inoltrata anche ai vertici di Asp e all’assise civica.