Gela. Nasce a Reggio Emilia nel gennaio del 1797 uno dei 3 simboli fondamentali di rappresentanza del popolo italiano: il tricolore nazionale. Testimonianza degli eventi storici più importanti, è simbolo di un’indipendenza conquistata e, proprio per il notevole valore nazionale ad esso riconosciuto, i rappresentanti dell’associazione Ancri di Gela hanno ritenuto fondamentale intervenire con la sostituzione del tricolore, oramai deteriorato dall’azione del tempo, così da ripristinarne un dignitoso stato di decoro. “L’Italia è rappresentata da tre simboli, la Bandiera, il Presidente della Repubblica e l’Inno nazionale – afferma il rappresentante gelese dell’associazione nazionale cavalieri della Repubblica, Antonio Benfatti – e vedere sui nostri monumenti bandiere strappate e sbiadite non è assolutamente accettabile, sarebbe un brutto segno per tutti noi italiani”.
In accordo con l’amministrazione comunale, il tricolore è stato quindi sostituito dai rappresentanti gelesi dell’Associazione Nazionale Cavalieri della Repubblicane nei luoghi simbolo della nostra storia. “Il primo tricolore è stato quello di Piazza Martiri della Libertà – dichiara Antonio Benfatti – a seguire quello al Monumento dei caduti all’interno del Parco delle Rimembranze, in via Butera, a Castelluccio e, infine, sul luogo dell’eccidio a confine tra Caltanissetta e Ragusa. In questo periodo storico in cui la pandemia ha quasi soffocato quel diritto inderogabile alla libertà che avevamo conquistato e di cui il tricolore ne è il simbolo imprescindibile, sentirsi liberi diviene addirittura impossibile. Ogni nostra azione appare come posta sotto il totale controllo del covid che attraverso le varie restrizioni continua a gestirci da più di un anno come fossimo marionette. Tuttavia, come rinnovato dal primo cittadino in occasione della ricorrenza nazionale della liberazione d’Italia, occorre ancora sottostare alle disposizioni restrittive in un’ottica finale di riconquista della piena libertà.