Gela. Avrebbe preso di mira e aggredito l’insegnante della piccola figlia. Adesso, una donna è finita davanti al giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro. Deve rispondere delle lesioni causate all’insegnante. Tutto si sarebbe svolto nei pressi di un istituto elementare della città. Prima, la richiesta di un chiarimento e, poi, la presunta aggressione. L’indagata che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato avrebbe accusato la maestra di aver pesantemente rimproverato la piccola figlia, sua alunna. Per questo motivo sarebbe scattato il confronto. L’insegnante, costituitasi parte civile con l’avvocato Davide Limoncello, non si sarebbe mai aspettata di dover subire una reazione di questo tipo. Avrebbe subito diverse ferite, al punto da dover ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. Mancò dal servizio per circa cinquanta giorni e, adesso, chiede che le venga riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni subiti. L’avvocato Limoncello che la rappresenta ha formalizzato la costituzione di parte civile. La donna finita al centro delle accuse, difesa dal legale Vittorio Giardino, invece, ha sempre negato di aver aggredito l’insegnante. Ci sarebbe stato soltanto un acceso confronto sorto proprio da una serie di chiarimenti richiesti alla maestra della figlia. Fu proprio l’insegnate a denunciare i fatti e a far partire l’indagine condotta dai magistrati della procura. A chiusura dell’inchiesta, è arrivata la fissazione dell’udienza preliminare. La scelta del rito abbreviato potrebbe permetterle di ottenere uno sconto di pena nel caso di un’eventuale condanna. L’avvocato Giardino, difensore della donna, ha formalizzato la sua richiesta proprio davanti al giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro. Il confronto tra le due donne causò molta paura fra il personale scolastico in servizio nell’istituto e costrinse l’insegnante a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Avrebbe subito anche un profondo stato di shock.