L’affare del gasolio, tre in manette: entravano e rubavano anche in raffineria

 
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Gela. Il porto rifugio e la stessa raffineria Eni di contrada Piana del Signore presi di mira da un presunto gruppo di ladri capace di movimentare centinaia di litri di gasolio

e notevoli quantitativi di piombo, senza trascurare i danneggiamenti e i furti d’imbarcazioni.

Gli arrestati. Sono tre gli arrestati. Si tratta del sessantaquattrenne Rocco Bagnato, del trentaduenne Giuseppe Caci e del quarantenne Antonino Di Modica. Sarebbero loro le presunte menti. Il basista di riferimento, secondo i magistrati della procura e i militari della guardia di finanza diretti dal capitano Massimo Devito, sarebbe stato Giuseppe Caci, già dipendente della società Eureco che si occupa per conto di Eni del servizio di rimorchiatori e di quello d’antinquinamento.

Fino a 200 litri di gasolio a colpo. Addirittura, sarebbero stati portati via anche i piombi dei panni antinquinamento utilizzati in raffineria. Il gasolio rubato, circa 200 litri per volta, veniva piazzato a prezzi di favore. Non a caso sono ventiquattro in totale gli indagati. Ai domiciliari è finito il ventiquatrenne Marco Salvatore Scilio.

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