Gela. Da oltre un anno è detenuto nelle carceri egiziane, con gravissime accuse, che associazioni, una parte della politica e tanti cittadini considerano solo un pretesto del regime per punirlo. Lo studente Patrick Zaki è infatti sempre stato impegnato nella denuncia dei crimini perpetrati dal regime del generale Abdel Fattah Al Sisi. La detenzione del giovane continua ad essere prorogata. Fino al rientro in patria dello scorso anno, che doveva essere solo per alcuni giorni, viveva e studiava a Bologna, dove ha ottenuto una borsa di studio. Ora, anche in consiglio comunale arriva un’iniziativa, già sostenuta da altre citta in Italia. Il gruppo consiliare di “Una Buona Idea”, con la mozione proposta da Davide Sincero e Rosario Faraci, chiede all’amministrazione comunale di riconoscere la cittadinanza onoraria allo studente egiziano.
“Oggi Patrick Zaky è divenuto un simbolo della lotta universale contro la privazione del diritto alla libertà, contro la violazione dei diritti umani e l’arbitrio nell’imporre una immotivata e ingiusta carcerazione. Considerando che la città di Gela si riconosce nei valori della pace, del rifiuto di ogni violenza, costrizione individuale e collettiva, e di conseguenza considera ogni persona sottoposta a privazioni di libertà un suo concittadino. Per questi motivi si impegna il sindaco e l’amministrazione comunale a riconoscere la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki”. I consiglieri Sincero e Faraci avevano già presentato una mozione per il caso del ricercatore Giulio Regeni, ucciso sempre in Egitto e sulla cui vicenda è partita un’altra mobilitazione internazionale, chiedendo l’installazione di una panchina gialla nel giardino pubblico di Macchitella. Un simbolo di solidarietà e per fare giustizia. La mozione per la cittadinanza a Zaky verrà discussa lunedì, durante il question time. La mozione arriva in consiglio mentre il premier Mario Draghi, prendendo le distanze dalla richiesta del Senato di riconoscere appunto la cittadinanza italina al giovane, è sembrato molto freddo, suscitando tante critiche dalle associazioni che seguono il caso e chiedono la liberazione di Zacky.
Giustamente la vera priorità per la nostra città non è il suo degrado ma l’assegnazione della cittadinanza gelese a Patrick Zaky.