Elezioni & veleni. “Mi hanno diffamato”, Mauro denuncia Di Blasi, Amato e Di Dio

 
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Gela. Citazione a giudizio per due candidati a sindaco ed un ambientalista. Il sostituto procuratore Lara Seccaccini ha fissato per il 13 luglio la prima udienza a carico di Saverio Di Blasi, Peppe Di Dio e Emanuele Amato, che dovranno rispondere di diffamazione. A citarli è stato Renato Mauro, ex direttore generale del Comune. Nel caso di Di Blasi le accuse sono di diffamazione, minacce, ingiurie, molestie e disturbo, Di Dio e Amato solo di diffamazione. I presunti reati sarebbero stati commessi tra il 2012 e 2013, utilizzando sia i social network che lettere al sindaco. Amato si sarebbe limitato a inviare una lettera al sindaco definendo “Alquanto dubbiosa” la professionalità di Mauro “connotata di evidenti insuccessi”. Di Dio invece avrebbe offeso onore e reputazione per questa frase. «Il Comune di Gela vuole imprenditorializzare il territorio affidandosi e pagandolo profumatamente un soggetto che ha intrapreso parecchie iniziative tutte rigorosamente andate male per i soci. Ecco l’elenco: Banca del Golfo, Oasi del Golfo, Consorzio universitario, Eurobic, Associazione Oasi Club, Aeroporto di Gela».

Di Blasi invece su facebook aveva definito Mauro “noto personaggio a dir poco delinquente… fallito dirigente dell’ex Banca del Golfo chiusa per mafia. Nell’anno 2009 raccomandato dall’onorevole Speziale». Poi altre ingiurie e persino minacce durante incontri casuali. Di tutto questo si occuperà il tribunale a conclusione della campagna elettorale, che però sicuramente si accenderà ancor di più.

Questa la replica di Peppe Di Dio. “Spero cha l’ingegnere Mauro assuma lo stesso atteggiamento anche per le indagini che lo riguardando, chiedendo alla procura un risarcimento adeguato. Ritengo che siano banalità le cose su cui attacca. Pensi invece a difendersi dalle indagini che sono in corso e lo riguardano personalmente”.

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