Gela. Un ufficio speciale per le bonifiche e la città da trasformare in un polo della metalmeccanica navale. “Caltaqua rispetti il contratto!”. Domenico Messinene e i suoi assessori a cinquestelle hanno presentato il programma elettorale davanti a tanti simpatizzanti e attivisti che hanno riempito il cineteatro Antidoto. “La questione è semplice – ha detto lo stesso Messinese – noi non vogliamo cacciare Caltaqua ma deve rispettare il contratto di servizio. L’acqua continuerà a non essere erogata con regolarità e i servizi non verranno migliorati? Allora, sì, che questi signori andranno via!”. L’obiettivo del Movimento cinque stelle che ha presentato anche i candidati al consiglio comunale è rivedere il modello urbanistico e economico della città. “Margi, Sant’Ippolito e Settefarine vanno rivisti – ha spiegato l’assessore designato Francesco Salinitro – sono quartieri privi di servizi e mal strutturati. Saremo noi a riorganizzarli e a creare nuovi poli che servano ai residenti di quelle zone”. Ad esporre i punti del programma a cinquestelle sono stati anche Fabrizio Nardo e Simone Siciliano, gli altri due assessori già designati. Proprio Nardo punta tutto sull’economia delle bonifiche e sui relativi benefici. “La città è da anni un sito d’interesse nazionale per via del rischio industriale – ha spiegato – ma il programma di bonifiche continua ad essere al palo. Il primo atto sarà quello di creare un ufficio speciale solo dedicato alle attività di bonifica”.
La metalmeccanica navale. Siciliano, inoltre, ha sottolineato la necessità di interfacciarsi con l’Europa e, soprattutto, di approfittare dei programmi di finanziamento continentali. Un terminal offshore e un porto commerciale che possa attrarre i traffici navali lungo il Mediterraneo e, soprattutto, “un polo della metalmeccanica navale”. Domenico Messinese punta al rilancio delle professionalità locali proprio nella prospettiva di una metalmeccanica specializzata nelle realizzazioni navali. “Ci sono tutte le possibilità per farlo – ha precisato – e, soprattutto, per il porto rifugio bastano solo 15 milioni di euro e non i 150 che potenzialmente il progetto già presentato dovrebbe far spendere”. Il movimento non trascura neanche un’agricoltura “da decenni messa da parte solo per dare priorità all’industria”. Secondo il candidato grillino, “sono gli agricoltori della città i veri eroi capaci di resistere a decenni d’abbandono”.