L’imprenditore morì al pronto soccorso, i periti puntano sui precedenti ricoveri: acquisite le cartelle

 
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Gela. La morte dell’imprenditore edile Carmelo Pesarini continua ad essere al vaglio dei periti nominati dai magistrati della procura che hanno avviato un’indagine.

Acquisite e valutate le cartelle di precedenti ricoveri. Il cinquantatreenne perse la vita lo scorso gennaio mentre attendeva il suo turno al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. Era affetto da una patologia pregressa. I magistrati della procura, intervenuti dopo la denuncia sporta dai familiari, avevano assegnato un termine di novanta giorni per il deposito della relazione tecnica. I tempi, però, si sono allungati anche a seguito della necessità di acquisire e valutare la documentazione medica legata ad un precedente ricovero che l’imprenditore aveva sostenuto qualche giorno prima di morire. Oltre ai periti nominati dalla procura, a valutare l’intero fascicolo sanitario ci sono quelli scelti dalle parti, ovvero dagli stessi familiari, rappresentati dall’avvocato Orazio Rinelli, e dai medici finiti nel registro degli indagati. Si tratta dei sanitari in servizio quando Pesarini si presentò al pronto soccorso. Gli operatori del presidio ospedaliero di Caposoprano hanno escluso, fin dal primo momento, l’esistenza di eventuali anomalie durante quelle concitate ore, a differenza di ciò che è stato denunciato dai familiari dell’imprenditore.

Le accuse dei familiari. Al centro degli approfondimenti ci sono presunti ritardi nell’assistenza e eventuali tempi lunghi d’attesa che avrebbero contribuito a peggiorare le condizioni del cinquantatreenne. I periti, per questa ragione, hanno scelto di valutare ancora più approfonditamente la storia clinica di Carmelo Pesarini, acquisendo le cartelle relative al ricovero precedente solo di pochi giorni la tragica sera del 4 gennaio. Nelle scorse settimane, gli ispettori della regione hanno emesso un verdetto sostanzialmente favorevole rispetto alle prassi adottate, quella sera, dagli operatori in servizio al pronto soccorso. La relazione finale dei periti nominati dalla procura sarà fondamentale rispetto al proseguo dell’indagine penale.

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