Gela. La prossima settimana, sarà probabilmente decisiva per le sorti del servizio rifiuti. L’assemblea della Srr4 è chiamata a decidere e a ratificare il cambio in corsa, con il sistema di voto che dovrebbe dare l’ok definitivo all’affidamento in house, anche se poi bisognerà valutare la situazione di ogni Comune, ad iniziare da Gela. Martedì, in aula consiliare, il sindaco Lucio Greco, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere grillino Virginia Farruggia, ha inoltre spiegato che l’amministrazione comunale ha ancora l’interesse a portare avanti il progetto dell’impianto di compostaggio, con la tecnologia brevettata dal chimico industriale Fabrizio Nardo. I tempi però non sono affatto certi e dalla Srr hanno fatto sapere, attraverso il presidente Filippo Balbo, che la decisione sull’impianto tocca al Comune e non alla società, trattandosi di un’iniziativa del municipio. Balbo e l’amministratore della controllata “Impianti Srr” Giovanna Picone, intanto, hanno proceduto a trasmettere tutti gli atti del progetto per un nuovo impianto di compostaggio per Timpazzo. Ora, la parola passa a Palermo. Il sistema voluto dalla Srr andrà ad integrarsi con quello di contrada Brucazzi, ancora gestito dall’Ato Cl2 in liquidazione, ma che da tempo non riesce a dare seguito a tutti i conferimenti dei Comuni dell’ambito. In base ai tempi preventivati, una risposta definitiva dalla Regione dovrebbe arrivare non oltre il termine di due mesi e per la realizzazione dell’impianto potrebbero volerci circa quarantacinque giorni. Per Balbo e Picone, l’impianto a Timpazzo è fondamentale per gestire il ciclo delle frazione organica, senza andare in emergenza, come si è spesso verificato. Le interlocuzioni con i funzionari del dipartimento regionale acqua e rifiuti vanno avanti da tempo e si sono tenute delle riunioni.
Il nuovo compostaggio andrebbe sostanzialmente a chiudere il cerchio della piattaforma integrata di Timpazzo, che è già fornita del Tmb e della nuova vasca. Anche negli ultimi giorni, del resto, polemiche e sospetti non sono mancati, alimentati anche dall’ennesima lettera anonima. Vicenda che né i vertici della Srr né quelli della “Impianti” hanno voluto commentare, ritenendola del tutto infondata.