Gela. Quattro bambini hanno rischiato di annegare in un tratto di mare dove vige il divieto di balneazione ma manca la relativa segnalazione.
A trarli in salvo è stato il bagnante Salvatore Cammalleri coadiuvato da un giovane che si trovava in spiaggia. L’episodio si è verificato a ridosso del pontile sbarcatoio, un tratto noto per gli innumerevoli episodi di annegamento che si sono verificati. Dal racconto di Cammalleri, pare che i quattro bambini, tre femminucce e un maschietto, di circa 8-10 anni di età, mentre nuotavano nei pressi della barriera rocciosa hanno cominciato a chiedere auto. L’unico maschietto sarebbe riuscito ad aggrapparsi alle rocce, ma non a mettersi a riparo. In spiaggia, sono state alcune donne, a lanciare l’allarme. “Non appena ho udito le urla dei bambini mi sono buttato in acqua – assicura Salvatore Cammilleri – sono riuscito a portare le tre bambine in salvo, sulla terra ferma. Successivamente un altro bagnante ha raggiunto un bambino che continuava a sbattere sulla barriera rocciosa. Solo per una fortuita coincidenza non si è verificata una tragedia. Le donne che avevano accompagnato i quattro bimbi a mare sono state brave a lanciare l’allarme. Nessuna di loro probabilmente sapeva nuotare. Abbiamo appreso che in quel tratto di mare vige il divieto di balneazione che non è segnalato”. Dalla capitaneria di porto il comandante Michele Messina conferma l’indiscrezione precisando che “a ridosso del pontile sbarcatoio vige il divieto sia di navigazione che di balneazione – sottolinea Messina – esteso 150 metri a levante e 150 metri a ponente. La segnalazione è stata effettuata regolarmente al comune che ha l’obbligo di apporre la relativa tabella identificativa”.