Gela. Sono immobili realizzati in passato senza le necessarie autorizzazioni e neanche le ordinanze di demolizione emesse dal Comune sono mai state eseguite. Di recente, dagli uffici del settore municipale patrimonio sono partite ordinanze che impongono lo sgombero delle abitazioni, ormai acquisite al patrimonio indisponibile del Comune. Negli uffici a Palazzo di Città, probabilmente anche a seguito delle note inviate dai pm della procura, sembra che qualcosa si stia sbloccando in procedure molto delicate, come quelle che riguardano gli immobili abusivi. I provvedimenti di recente rilasciati riguardano due immobili a Settefarine e uno a Carrubbazza. Nelle ordinanze, si ricostruisce la “storia” più o meno recente degli immobili e si precisa che nessuna delle ordinanze di demolizione degli abusi è mai stata eseguita. A chi ci vive viene imposto di lasciare gli immobili entro un termine di trenta giorni, altrimenti è previsto lo sgombero, attraverso le forze dell’ordine e gli agenti della municipale. La scorsa settimana, il dirigente del settore lavori pubblici ha nominato un rup che dovrà occuparsi di tutti i procedimenti aperti per gli immobili abusivi. In base a dati pubblicati dalla Regione, in città sono almeno 548 gli abusivi edilizi e la percentuale di provvedimenti adottati e definiti è molto bassa.
Le ordinanze di sgombero, per consentire al Comune di prendere possesso degli immobili, dovranno essere eseguite con accuratezza per evitare tensioni, che quando si interviene sul diritto ad un’abitazione sembrano però inevitabili, a maggior ragione in assenza di soluzioni alternative.
