Gela. Il vertice tenutosi lunedì non è stata una tappa di arrivo, dopo giorni di polemiche interne alla maggioranza, ma probabilmente segna un momento, forse cruciale nei rapporti di fiducia tra il sindaco Lucio Greco e i suoi alleati. Le stoccate all’avvocato continuano, addirittura con maggiore intensità, ma ora passa al contrattacco. Greco sostanzialmente mette le distanze dalla parte della sua alleanza che “ha tradito il progetto originario”. Così spiega dopo alcuni giorni di silenzio ed è ancora più duro, parlando di qualche alleato che starebbe tentando di tirare la corda, con l’intenzione di esercitare un “potere di ricatto”. La scorsa settimana, dopo l’annuncio dell’accordo tra il sindaco e il gruppo locale di Italia Viva, che in giunta è rappresentato dall’assessore Cristian Malluzzo, le acque sono diventate sempre più agitate. Greco però, anche a costo di rompere il patto di due anni fa, pare non intenzionato ad accettare la ridda di bordate politiche, giunte dalle fila “amiche”. “La linea politica va dettata dal sindaco, in rappresentanza e in collaborazione con coloro che hanno programmato e condiviso il progetto originario, e non da chi si è associato alla maggioranza in un secondo tempo né da chi, strada facendo, si è allontanato dal suo spirito. So distinguere bene tra chi, pur con qualche diversità di vedute, ha condiviso il progetto, e chi non ha, invece, esitato ad assumere atteggiamenti, mascherati da indipendenza, per acquistare un potere di ricatto. Sono sempre pronto ad ascoltare e a venire incontro alle esigenze della parte più leale e disinteressata della coalizione – dice – non sono minimamente disposto, però, a ricevere lezioni e invettive di vario tipo da chi, furbescamente, si allontana dalla parte che lo ha eletto per tentare di assumere le vesti di giustiziere di fronte all’opinione pubblica, o da chi, per un voto, è disposto anche a chiedere la luna, e, se ottenuta, passa a chiedere il sole”. Anche senza fare richiami diretti, la controffensiva dell’avvocato pare diretta al fronte dei non allineati, quei consiglieri che non fanno riferimento a partiti strutturati, che sono poi buona parte dell’alleanza di due anni fa. Greco, forse per la prima volta da quando è in municipio, distingue nettamente i lealisti, “la parte sana della maggioranza”, da chi starebbe marciando contro. “Coloro che sono stati coerenti e leali fino in fondo hanno il diritto di manifestare anche il loro dissenso, e con loro voglio comportarmi in modo altrettanto leale e costruttivo, ma da chi ha dimostrato di preferire scelte finalizzate ad acquisire più potere personale non intendo ricevere lezioni di nessun tipo. Così come non intendo farmi condizionare, in prossimità di scelte importanti per l’amministrazione, da chi, dimenticando le forze politiche iniziali che mi hanno sostenuto, cerca, in un sol colpo, di stravolgere e cancellare l’impianto originario. Sono disposto – aggiunge – ad intraprendere e a portare avanti tutte le iniziative, anche le più estreme, se è il caso, ma solo se consigliate dalla parte sana della maggioranza e da essa condivise. Altri tipi di consigli, che derivano da personaggi che hanno dimostrato con i fatti di tradire il progetto originario, non li prendo minimamente in considerazione”.
Il sindaco parla di “un’etica della responsabilità e della coerenza” e chiaramente avvisa tutti i suoi alleati, ad iniziare da chi lo ha sostenuto anche nel suo gruppo politico. Ora, però, dopo il caso Italia Viva e con un Pd che non ha ancora deciso se riprendere a pieno le interlocuzioni, Greco pare disposto anche a rinunciare a chi lo starebbe tradendo.