Gela. L’appalto rifiuti, che dopo due anni non è ancora stato affidato, potrebbe diventare un rebus, tutt’altro che semplice da risolvere. Già ieri mattina, il presidente della Srr4 Filippo Balbo, con i pareri dei suoi tecnici, ha comunicato a tutti i sindaci dell’assemblea che il voto che ha deliberato una nuova gara “ponte”, in attesa di quella pluriennale, in realtà andava effettuato con un sistema differente da quello delle quote percentuali assegnate ad ogni Comune. La decisione di riprovare con la gara “ponte”, mettendo da parte l’affidamento in house alla controllata “Impianti Srr”, è arrivata in assemblea solo la scorsa settimana e lo stesso Balbo, nonostante le tensioni, aveva subito parlato di una soluzione ormai sposata dall’intera Srr. Invece, si cambia. L’esito del voto, con il sistema pare previsto sia dallo statuto della società che dalla legge regionale, è ribaltato. Non più gara “ponte”, per la quale si erano schierati i sindaci di Gela e Riesi (con una percentuale che ha fatto prevalere questa opzione), ma l’affidamento diretto in house (appoggiato dai Comuni di Butera, Mazzarino, Niscemi, Piazza Armeina, Delia e Sommatino). Balbo deve solo ufficializzare la data della nuova assemblea. “Bisognerà cambiare la proclamazione – dice – la votazione è stata effettuata con un sistema non corretto. Poi, passeremo ai tre lotti. Il dato è ormai assodato. Il criterio di voto da adottare, in base a statuto e legge regionale, non era quello delle quote percentuali”. In ogni caso, bisognerà decidere sul sistema da adottare anche per i singoli lotti rimasti, quello di Gela e l’altro che mette insieme Niscemi, Riesi, Mazzarino, Delia e Sommatino. Teoricamente, potrebbero aversi sistemi di affidamento diversi, in base al lotto di riferimento, anche se l’ipotesi non pare così percorribile. Balbo già guarda al passaggio di cantiere, con l’affidamento in house, ma a Palazzo di Città non tutto pare scontato. “Ho già dato indicazioni al segretario generale – dice il sindaco Lucio Greco – abbiamo richiesto copia dello statuto, per verificare come va fatto il calcolo del voto in assemblea. Mi chiedo a questo punto, fino ad oggi come abbiamo votato? Porremo la questione in assemblea. Me ne sto appositamente occupando”. Il sindaco e il segretario generale Giuseppe Torre, che poi hanno trovato condivisione dal primo cittadino di Riesi Salvatore Chiantia, hanno sollevato diverse questioni sul passaggio al sistema in house. L’incognita principale, secondo le valutazioni espresse dai rappresentanti del Comune di Gela, riguarda l’inquadramento del personale, che secondo gli approfondimenti condotti in municipo dovrebbe essere inserito nell’organigramma dell’ente, con problemi sia di numeri che di gestione per eventuali successive assunzioni.
Aspetti molto delicati, riassunti in più note inoltrate alla Srr e che secondo il sindaco Greco non avrebbero avuto nessuna risposta analitica. Balbo e i suoi consulenti, invece, escludono ripercussioni sui Comuni e anzi parlano di risparmi notevoli con un affidamento in house. Greco e Chiantia, la scorsa settimana, hanno votato per la gara “ponte”, nella prospettiva di chiudere a breve il percorso verso la gara da sette anni. Ora, però, tutto viene ribaltato.