Gela. A pochi giorni dall’annuncio dell’istituzione, a Gela, di un corso di laurea in ingegneria ambientale attraverso l’università Kore di Enna, si accelera per la creazione di un secondo corso di laurea in archeologia subacquea. Ieri, il sindaco Lucio Greco e l’assessore all’istruzione Cristian Malluzzo ne hanno parlato con il dottor Giuseppe La Spina, Consigliere nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia, e con la dottoressa Valeria Li Vigni, soprintendente del Mare. Con loro anche Michele Curto, dell’associazione Geloi, Alberto Scuderi, direttore regionale dei Gruppi archeologici d’Italia, e Antonio Barone in rappresentanza della Rotta dei Fenici. Gli ultimi due, insieme al Centro Studi Internazionale Micos, sono gli operatori culturali già impegnati sul territorio in attività di studi, scavi e ricerche che saranno coinvolti nel protocollo d’intesa che il Comune si è impegnato a redigere, in sinergia con la soprintendenza in primis, e poi con tutti i soggetti che vorranno partecipare. L’amministrazione comunale lavora per un rilancio culturale e turistico della città, e i cantieri per la realizzazione del Museo del mare, la mostra internazionale sul mito di Ulisse che sarà inaugurata tra qualche mese e che ospiterà il relitto della nave greca, le iniziative alle Mura Timoleontee e alla Torre di Manfria rientrano in questa ottica. Ci sono nuove campagne di scavi per recuperare eventuali altri reperti in programma.
“L’istituzione di un secondo corso di laurea in città – hanno dichiarato Greco e Malluzzo – è un obiettivo ambizioso per il quale vogliamo spenderci, perchè è perfetto per il nostro territorio, esattamente come quello in ingegneria ambientale. Entrambi vanno nella direzione di un futuro ecosostenibile e rispettoso dell’ecosistema del nostro territorio, di cui in passato è stato fatto scempio. Siamo ciò che resta della Magna Grecia e siamo al fianco della Soprintendenza del mare per tutto quello che serve per avviare questo nuovo percorso. Come Comune, possiamo ospitare la nascente facoltà in locali pubblici, per esempio al Palazzo delle Benedettine o in altre strutture che abbiano i requisiti. Siamo certi che un secondo corso di laurea in loco, oltre a dare la possibilità a tanti giovani di Gela e dei comuni limitrofi di formarsi a dovere, rappresenterà un ulteriore motivo di crescita sociale e culturale, oltre ad aprire nuovi sbocchi professionali ai nostri ragazzi”. Ovviamente, entrambi i corsi devono ancora essere formalizzati, prima di poter partire e concretizzare l’obiettivo.