Gela. “La nostra mole di lavoro, peraltro con l’arrivo della competenza sul territorio di Niscemi, aumenta ma le risorse umane a disposizione rimangono sempre uguali”.
“Nessuno denuncia i responsabili degli incendi”. Il procuratore capo Lucia Lotti ha illustrato i numeri dell’attività svolta dalla procura della repubblica e sintetizzati nel bilancio di responsabilità sociale. Dai dati emerge uno spaccato a tinte alterne della città. Se da un lato, come confermato dal procuratore, reati come quelli legati all’abusivismo edilizio sono in netta riduzione, le preoccupazioni non mancano sul fronte degli incendi e dei danneggiamenti. “Purtroppo – ammette lo stesso procuratore capo – in questi casi nessuno denuncia. Ci troviamo davanti a silenzi profondi. Nessuno sembra avere interesse a sollevare il velo su quello che accade”. Ma i fronti caldi si chiamano anche stalking e maltrattamenti in famiglia. “Segni – continua il magistrato – di un’evidente disagio sociale e, spesso, anche economico”. Proprio la crisi economica che in città non sembra voler mollare la presa contribuisce al rafforzamento dei casi di frodi finanziarie e non solo. “Attenzione – precisa il procuratore – non tutti i casi scoperti e sottoposti a procedimenti penali scaturiscono dall’impossibilità, solo per fare un esempio, di pagare le imposte. Ci sono vere e proprie centrali di fatture false e di sistemi destinati ad evadere per l’arricchimento personale”.
L’aumento dei fallimenti. Il nodo della crisi, comunque, sembra trasparire anche dal numero di fallimenti decretati dai giudici del tribunale. “Si tratta di dati in aumento – precisa – se al momento del mio arrivo, c’erano al massimo due fallimenti all’anno. Oggi, la situazione è diametralmente variata. Nel 2013, ne sono stati dichiarati 20; nel 2014, sono 14 i fallimenti. Nei primi cinque mesi dell’anno in corso, invece, siamo già a 8 fallimenti e 3 concordati”. L’attenzione dei magistrati della procura non scema neanche davanti agli accertamenti in materia ambientale. “Parliamo di procedimenti – ammette Lucia Lotti – prevalentemente scaturiti dalle attività della raffineria Eni. Allo stato attuale, abbiamo in corso verifiche sulla situazione delle falde dell’area della fabbrica e la procura è intervenuta durante procedimenti civili in materia ambientale. L’esigenza è quella di una vasta opera di bonifica”. Il procuratore capo, al pari del neo presidente del tribunale Paolo Fiore, si appella alla responsabilità collettiva e a una “presa di coscienza generale davanti a fenomeni preoccupanti”. Non sono mancati riferimenti neanche a “gruppi incontrollabili di giovani” che sarebbero al centro delle azioni notturne e non solo. Il bilancio di responsabilità sociale è stato introdotto anche da un intervento del docente universitario Francesco Raniolo e da quello del presidente dell’ordine degli avvocati Antonio Gagliano.