Gela. Rinviati a giudizio tre tecnici dell’Arpa provinciale.
Lo sversamento ad Arenella. Secondo i magistrati della procura, avrebbero presentato dati falsati rispetto allo sversamento d’idrocarburi verificatosi, nel marzo di due anni fa, nella zona di contrada Armatella, lungo la statale 117 bis Gela-Catania. Così, il prossimo 20 ottobre, davanti ai giudici dovranno presentarsi Antonio Carbone, dirigente chimico dell’unità che si occupa dei controlli per conto proprio di Arpa, Maria Cannas e Patrizia Biondo, addette alle analisi biologiche e chimico-fisiche dei campioni prelevati. In questo modo, è passata la linea della pubblica accusa che ha ribadito, anche davanti al giudice dell’udienza preliminare, le contestazioni mosse ai tecnici incaricati di analizzare i dati relativi alla possibile contaminazione dei terreni limitrofi alle pipeline sotterranee di Enimed. Lo sversamento interessò una vasta porzione di terreno a ridosso proprio della statale 117 bis. L’area venne successivamente bonificata dai tecnici del gruppo Eni. Gli idrocarburi sarebbero emersi in superficie a causa di una rottura alla condotta.
La difesa contesta la presenza di dati falsati. I legali di difesa degli indagati, gli avvocati Rudy Maira, Danilo Tipo e Vincenzo Vitello hanno contestato le accuse escludendo qualsiasi anomalia nei dati registrati nell’area. Il gup, però, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio. Nel procedimento, parti civili si sono costituiti l’associazione Legambiente che, insieme ad altre, denunciò lo sversamento e il comune, rappresentati dagli avvocati Giovanna Zappulla e Flavio Sinatra.