Gela. A dodici anni dall’assegnazione dell’appalto per la costruzione del nuovo palazzo di giustizia, ci sono ancora pendenze economiche arretrate.
La consulenza da 30 mila euro. Il riferimento non è soltanto alla lunga battaglia giudiziaria che, in questi anni, ha contrapposto i proprietari dell’area e l’amministrazione comunale. Negli scorsi giorni, infatti, è diventato definitivo l’ordine di pagamento da quasi trentamila euro in favore dell’ingegnere palermitano che fece da consulente nell’arbitrato scattato per definire i costi dei lavori svolti. A trattare c’erano, da una parte, proprio l’ente comunale e, dall’altra, i manager del Consorzio Cooperative Costruzioni, aggiudicatari dell’appalto per la costruzione dell’opera. Cantieri che, alla fine, costarono diciotto milioni di euro. All’ingegnere Pietro Faraone, così, andranno quasi trentamila euro proprio in relazione alla consulenza svolta durante quell’arbitrato. Con il passare degli anni, il suo credito, sancito anche da sentenze, si è trasformato in uno dei tanti debiti fuori bilancio finito nel lungo elenco al centro di molteplici polemiche politiche.