Gela. “Mi urlò che se non fossi ritornata insieme a lui mi avrebbe uccisa con il coltello che aveva portato”. Un confronto che sarebbe andato in scena a Scavone, in via Talca, tra le palazzine dello Iacp. Ad ammettere i fatti in aula è stata la giovane ex moglie dell’imputato, il venticinquenne Alessio Bartoli. “Iniziò a minacciarmi – ha proseguito la giovane – dopo che uscì dal carcere. Io avevo deciso di lasciarlo perché ero stanca di quella vita”. L’imputato deve rispondere delle presunte minacce che sarebbero state indirizzate all’ex moglie. La difesa, rappresentata dagli avvocati Davide Limoncello e Giusy Ialazzo, ha invece sottolineato come lo stesso Bartoli fosse stato a sua volta minacciato dai familiari della ragazza: per questa ragione, avrebbe reagito. La fine del loro rapporto avrebbe segnato l’inizio di una serie di continue minacce, fino a spingere l’ex moglie a denunciare i fatti.