ROMA (ITALPRESS) – “Restituire dignità al settore del Gioco pubblico in concessione, chiuso dal 2020, mentre i 150 mila addetti sono tutt’ora in sospensione e in regime di ammortizzatori sociali e non vi sono prospettive di riapertura a breve termine anche considerata la recrudescenza della pandemia da Covid-19″. E’ quanto emerso dall’Assemblea nazionale unitaria indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs trasmessa on line e ampiamente partecipata da oltre mille tra lavoratrici e lavoratori del settore in rappresentanza della vasta platea di addetti della distribuzione specializzata del gioco, delle Sale Bingo, delle sale scommesse e Gaming Halls.Il dibattito ha confermato tutte le criticità del comparto retail del gioco legale, che apporta alle casse dello Stato oltre 10 miliardi di euro, e dei lavoratori, molti dei quali devono ancora percepire gli ammortizzatori sociali e il cui reddito è stato pesantemente falcidiato dal prolungato periodo di chiusura delle attività con le difficoltà connesse anche all’accesso al credito bancario.”Chiediamo pari dignità per i lavoratori e lavoratrici di questo settore: se c’è una zona rossa deve essere zona rossa per tutti se c’è una zona bianca deve esserlo per tutti, abbiamo assistito anche a situazioni differenziate da questo punto di vista e pensiamo che non sia giusto. Quello che chiediamo al governo è di individuare immediatamente una data per la riapertura di questo settore perchè ogni giorno che passa è un giorno che rischia di indebolire la struttura economica e occupazionale del settore”, ha spiegato Danilo Lelli, responsabile nazionale di Filcams Cgil, nel corso di una conferenza stampa. “Noi – ha aggiunto – abbiamo con le aziende realizzato dei protocolli che sono più restrittivi di quelli realizzati in altre realtà, quindi pensiamo che il settore abbia le carte in regola per riaprire”.Il comparto del gioco lecito, ha detto Marco Demurtas, responsabile nazionale di Fisascat Cisl, “continua a combattere la sua battaglia contro un sistema paese e un sistema legislativo quantomeno contraddittorio. Lo Stato e il Governo, in particolare il governo degli ultimi tempi, ha decisamente posto un ostracismo, una barriera, un muro di gomma a ogni tentativo di affrontare organicamente le questioni che riguardano il settore riguardo a distanziamenti, concessioni e i protocolli sanitari che sono invece stati gestiti con assoluta correttezza da parte di tutte le società”.Secondo Paolo Proietti, responsabile nazionale di Uiltucs, “sono maturi i tempi per una grande mobilitazione di piazza. E’ chiaro che oggi non ci sono le condizioni proprio in considerazione del delle limitazioni determinate dall’emergenza sanitaria ma è evidente che non appena matureranno le condizioni noi speriamo questo sarà possibile”.(ITALPRESS).