Gela. Cosa accadrà questa sera in aula consiliare non è semplice da decifrare, dopo la fronda di ieri, con gran parte della maggioranza del sindaco Lucio Greco che ha lasciato i lavori, in totale dissenso con l’intesa tra l’avvocato e Italia Viva. Un patto, quello tra il sindaco e i renziani, che sta mettendo in agitazione non solo le anime più critiche, ma anche gruppi che sembravano ormai aver raggiunto una “pacificazione” quasi totale con il sindaco. Neanche i civici di “Una Buona Idea”, che esprimono il vicesindaco Terenziano Di Stefano, hanno gradito il patto. Ieri sera, se ne sono andati dall’aula, così come i forzisti, i consiglieri di “Liberamente”, l’indipendente Rosario Trainito e l’esponente del Popolo della famiglia Valeria Caci. Non era semplice attendersi un passo di questo tipo, almeno da alcuni consiglieri che fin dall’inizio hanno sostenuto Greco. L’aggiunta di Italia Viva, peraltro resa nota con un comunicato dopo un incontro tra Greco e i coordinatori renziani Rochelio Pizzardi e Nadia Di Francesco, ha scompaginato i piani. “Lo abbiamo saputo dai giornali – dice il capogruppo di Forza Italia Luigi Di Dio – c’eravamo dati metodi e modi decisamente differenti. La presenza in giunta di un partito di carattere nazionale con chi è stata decisa? Il sindaco avrebbe potuto convocarci per valutare insieme. Se c’è una maggioranza, significa che decisioni di questo tipo vanno prese insieme, altrimenti la maggioranza non esiste”. Di Dio esprime una posizione decisamente netta, che già qualche giorno fa aveva preannunciato il deputato regionale di Forza Italia Michele Mancuso, che tra le altre cose ha messo in guardia Greco dagli “avventurieri” e da chi guarda alla maggioranza, senza però aver sostenuto il progetto in campagna elettorale. “Non è una questione che riguarda l’assessore Cristian Malluzzo e la qualità del suo operato, ci mancherebbe – continua Di Dio – ma aspettiamo una riunione di maggioranza, preannunciata dal sindaco ma che tarda ad essere organizzata”. Di Dio si fa quasi portavoce del gruppo che ieri ha lasciato l’aula, non condividendo per nulla la corsa in avanti del sindaco nei rapporti politici con i renziani. Tanti altri consiglieri preferiscono attendere, ma chiaramente non condividono la presenza in giunta di un partito, che ufficialmente non schiera nessun consigliere comunale e soprattutto che fino ad ora non ha mai sostenuto l’azione amministrativa della maggioranza. Pur senza commenti ufficiali, dall’ala critica qualcuno richiama il caso Udc dello scorso anno, anche se i centristi hanno comunque un consigliere, Salvatore Incardona, che con il passaggio in maggioranza ha sempre tenuto fede al patto politico con Greco e con la coalizione.
Anche in quel caso, però, tanti pro-Greco rimasero spiazzati visto che l’avvocato aprì la porta ad una forza politica che in campagna elettorale supportò l’alleanza contrapposta a quella “arcobaleno”. Probabilmente, il sindaco dovrà mettere intorno ad un tavolo, reale o solo virtuale, tutta la sua maggioranza, anche per evitare scivoloni su atti comunque importanti e nel tentativo di costruire un’alleanza sulla quale permane ancora pure la vicenda Pd.