Gela. Sui rifiuti, in attesa di decisioni della Srr4, a questo punto strategiche per le sorti del prossimo appalto, un asse piuttosto inatteso, ma che potrebbe riservare altri sviluppi, passa lungo la linea politica Pd-Movimento cinquestelle. Mentre a Roma, i leader politici hanno pubblicamente avviato un percorso che potrebbe concludersi con un’alleanza, sul territorio si parte dai rifiuti. Ieri, dopo le dure critiche che ha rivolto alla gestione complessiva del sistema sul territorio, il consigliere comunale grillino Virginia Farruggia ha risposto all’invito di esponenti dem, soprattutto di Butera, Sommatino e Delia, dove i democratici sono radicati e in alcuni Comuni anche al governo cittadino. Un confronto concentrato quasi esclusivamente sulla questione rifiuti, ma che forse per la prima volta negli ultimi anni, seppur informalmente, ha messo insieme esponenti istituzionali democratici e grillini. La disamina condotta da Farruggia e la linea pentastellata sulla questione sembrano trovare una piena condivisione dal lato dem. I grillini hanno accusato il presidente della Srr4 Filippo Balbo di seguire una linea gestionale “primitiva”, concentrata quasi esclusivamente sulla centralità della discarica e della piattaforma di Timpazzo. Anche sulla gestione in house c’è forte scetticismo, sia dal fronte grillino che dal lato dem. “Abbiamo convenuto su alcune cose – dice il segretario cittadino del Pd Guido Siragusa – che probabilmente comunicheremo nei prossimi giorni. La linea maestra del Pd sui rifiuti è quella della gara da sette anni. Non ci sono altre discussioni. Lo sosteniamo da anni. La soluzione in house, pubblica, trova sicuramente il nostro forte interesse, ma non è percorribile nel breve periodo. Tra le altre cose, rischia di incidere sulla gestione del personale dei singoli Comuni, che dovrebbero sobbarcarsi gli oneri maggiori. Una società in house nasce per svolgere in autonomia servizi che l’ente pubblico non riesce a coprire, ma chiaramente non può essere strutturata per poi esternalizzare a sua volta. Sono fattori che andrebbero valutati anche per ciò che accade in Comune. Non aggiungo altro, fortunatamente non sono un consigliere comunale”. Tra qualche ora, i dem riuniscono la prima direzione con la guida di Siragusa.
Tra i punti all’ordine del giorno, quello delle alleanze. Già dopo la sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese, l’allora segretario cittadino Peppe Di Cristina, che sarà alla direzione come segretario provinciale, aprì al campo ampio, con espliciti richiami, già in quella fase, ad un dialogo con il Movimento cinquestelle, che però non si concretizzò. Una strategia che trova adesso conferme romane e che sicuramente può contare sul sì non solo di Di Cristina ma anche di Siragusa, a sua volta da tempo convinto della necessità di un progetto politico che tocchi dem e pentastellati. Al congresso dem, il senatore Pietro Lorefice ha fatto capire che il dialogo con il Pd non è un tabù. “Serve una visione molto ampia su temi importantissimi”, ha spiegato parlando di “rigenerazione”. E’ inevitabile che la direzione del partito cercherà di valutare i rapporti con il sindaco Lucio Greco, anche se i democratici non sembrano condizionati da un eventuale “obbligo” politico di rientrare in giunta. Anche l’intesa ormai ufficiale tra l’avvocato e Italia Viva potrebbe essere un’evoluzione non così gradita ai dem, che con molti esponenti renziani hanno quasi del tutto interrotto i rapporti. Toccherà alla direzione decidere, ma qualcosa sembra potersi sbloccare, in una fase politicamente non così facile da tradurre, soprattutto in città.