Gela. Tra gavettoni, foto di rito e pacche sulle spalle il Gela si gode la festa. L’attesa di giocatori e staff del patron Angelo Tuccio per il grido finale all’interno degli spogliatoi era oramai diventato un rito è così è stato anche ieri. Appuntamento poi in serata allo stadio Presti.
Le interviste. Totò Brucculeri appare sereno. “Abbiamo disputato dei playoff perfetti – nove gol fatti, uno subito, tre vittorie meritate. Sono contento. Questa è una città che ha fame di calcio. Merita altre categorie. Felice per il presidente, per i tifosi, per i ragazzi che hanno sopportato un allenatore rompiscatole come me”.
Alfio Chiavaro è esausto. “Quando a dicembre il presidente Tuccio mi ha guardato non ho pensato alla categoria ma solo al Gela calcio. Sapevo che c’era questo popolo alla Boscaglia. Incredibile. Mille e più tifosi. Che emozione! Che anno per la mia famiglia. Dopo Agatino vinco anche io. Dedico tutto alla mia famiglia, alla società, ai compagni ed alla mia ragazza, che è di Gela ed era oggi in mezzo ai tifosi”.
Angelo Tuccio. “Avevo detto in tre anni la serie D e stiamo rispettando i tempi – dice – l’organico sarà confermato così come lo staff tecnico. Grazie ai ragazzi ed a questo splendido pubblico. Il progetto di rinascita continua. Ripartiremo dall’Eccellenza verso la conquista della serie D così come avevamo detto ad inizio stagione. Bravi tutti e già da adesso vi posso dire che sono tutti riconfermati, ovviamente anche il mister Brucculeri”
Saro Genova. “Sofferto? Non più di tanto – dice – Pandolfo non ha compiuto neanche un intervento. Non una bella finale ma era troppo importante vincere, non giocare bene oggi. E con questi tifosi si va lontano… Le mie sei reti nei play off? Mi rendono felice dopo alcuni mesi difficili”.