I sindacati a Pozzallo in attesa dei cantieri Eni…c’è chi va in trasferta a mani vuote: “Aspetto ancora i soldi”

 
0

Gela. In attesa che si concretizzi la vertenza Eni, dopo l’incontro di Palermo che ha aperto all’avvio di diciotto cantieri tra raffineria e Enimed, il caso Gela sbarca a Pozzallo.  
I sindacati a Pozzallo. La manifestazione nazionale indetta dalla triplice di Cgil, Cisl e Uil ha focalizzato la questione lavoro soprattutto sulla situazione meridionale. Non a caso, un’ampia delegazione locale è arrivata nella cittadina ragusana. C’erano i confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania e diversi esponenti di singole categorie, dai chimici ai metalmeccanici passando per edili e rappresentanti delle sigle che si occupano di commercio e terziario. Senza l’immediato sblocco dei lavori in fabbrica, il destino di molti operai, soprattutto dell’indotto, sembra segnato. Ma ci sono tante ombre anche in settori meno “mediatici”, a partire dai lavoratori del commercio sempre più spesso costretti in città ad accettare contratti capestro part-time che, invece, coprono rapporti full-time. Insomma, prendere o lasciare anche quando il datore di lavoro impone la riconsegna di una parte della paga.

“Sono andato in trasferta…aspetto ancora i soldi!”. Molti operai dell’indotto, peraltro, si ritrovano in una situazione paradossale: ultracinquantenni ma, allo stesso tempo, troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per aspirare ad un nuovo ingaggio. Ma quando l’ingaggio arriva, seppur a tempo determinato nel tentativo di sbarcare il lunario sganciandosi dagli ammortizzatori sociali, non sempre la retribuzione è puntuale. “Davanti al fermo dei lavori in raffineria – spiega un operaio di un’azienda elettrostrumentale che ha scelto l’anonimato – ho ottenuto un ingaggio in Lombardia per due mesi. Concluso il cantiere, attendo ancora i quattromila euro pattuiti. Purtroppo, tutto il mondo è paese!”. Del resto, non sono mancati disagi economici nemmeno per quegli operai che, senza lavoro in fabbrica, hanno tentato la carta delle fermate di manutenzione in altri stabilimenti siciliani e non. Da Priolo a Viggiano passando per Livorno. Tante ore di lavoro e paghe, spesso, poco puntuali, con tanto di spese per vitto e alloggio a proprio carico.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here