Gela. I giudici della Corte di Cassazione si sono espressi a febbraio, respingendo quasi totalmente il ricorso dei legali dell’ambulante Rosario Consiglio. E’ diventata definitiva la confisca della quasi totalità dei beni riconducibili al cinquantaquattrenne, condannato in primo grado per i fatti dell’inchiesta antimafia “Inferis”. Per gli investigatori, è vicino al boss Peppe Alferi. Nelle scorse ore, gli agenti di polizia dell’anticrimine della questura di Caltanissetta hanno dato esecuzione alla confisca, soprattutto del patrimonio.
Il sequestro, diversi anni fa, era stato disposto dopo il blitz “Inferis”, su beni per un valore complessivo di circa 500 mila euro. Per gli inquirenti, l’intero complesso patrimoniale sarebbe da collegare ad attività illecite e all’appartenenza di Consiglio al gruppo Alferi. L’ambulante ha sempre respinto gli addebiti, parlando di beni leciti, derivati dalla sua attività.