Gela. Alla fine, i provvedimenti sono stati firmati dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, che hanno coordinato l’inchiesta. Al venticinquenne John Parisi, considerato responsabile degli spari di inizio gennaio in via Venezia, verrebbe contestata anche l’aggravante mafiosa. Per gli investigatori, l’azione di fuoco avrebbe una sfondo da collegare alla criminalità organizzata. Anche per questa ragione, le indagini, avviate subito dopo gli spari, sono state condotte dalla squadra mobile nissena, oltre che dai poliziotti del commissariato. Il giovane, già detenuto per scontare gli ultimi mesi della condanna a due anni e quattro mesi di reclusione, impostagli per aver sparato contro un rivale in via Tevere, verrà sentito nei prossimi giorni. Gli spari contro un’automobile, in transito in via Venezia, hanno ferito uno dei due occupanti, pare a sua volta pregiudicato. Per gli inquirenti, ragioni personali avrebbero armato la mano di Parisi, ma ci sarebbe comunque un collegamento con la sfera delle organizzazioni criminali. Non è da escludere che anche il ferito sia sottoposto ad indagine. Inizialmente, non avrebbe denunciato l’accaduto. I poliziotti hanno individuato l’automobile e disposto il sequestro. La scientifica da subito ha accertato i segni degli spari.
Il ferito è stato colpito ad una mano. Parisi, difeso dall’avvocato Davide Limoncello, si presenterà davanti al gip del tribunale di Caltanissetta, per l’interrogatorio di garanzia.