Gela. L’incidente del novembre di quattro anni fa ebbe conseguenze gravi per un ventenne, trasferito d’urgenza al “Sant’Elia” di Caltanissetta, dopo essere finito rovinosamente a terra, in viale Indipendenza. Era in sella ad uno scooter, condotto da un amico, suo coetaneo. Il mezzo finì contro un albero e anche l’altro giovane riportò ferite. Il ventitreenne che guidava, Salvatore Alma, fu condannato dai giudici del tribunale a quattro mesi di reclusione, con l’accusa di lesioni colpose. In appello, però, è arrivata l’assoluzione. E’ stato del tutto accolto il ricorso proposto dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì. Il legale ha impugnato la decisione di condanna. In giudizio, ha sempre spiegato che quel grave incidente non si sarebbe verificato per una manovra azzardata dell’imputato. Nel ricorso, si faceva leva inoltre su un possibile movimento anomalo del giovane ferito, che forse nel tentativo di non perdere il cappello che portava, tirato via dal vento, si sarebbe mosso, forse facendo perdere l’equilibrio a chi guidava, con il conseguente schianto.
Una ricostruzione alternativa che per la difesa non è mai stata esclusa neanche dalla perizia tecnica. Il giovane imputato finì a processo anche perché guidava senza aver conseguito la patente. Per la difesa, inoltre, il manto stradale, in quel tratto di viale Indipendenza, presenta non pochi avvallamenti. I giudici di appello hanno disposto l’assoluzione, ribaltando la decisione di primo grado.