Gela. Una ripresa, seppur parziale, dell’indotto Eni?
18 cantieri per l’indotto. Sembra questa la linea uscita dal vertice palermitano che ha riunito sindacati confederali e chimici oltre al presidente della regione Rosario Crocetta e al sindaco Angelo Fasulo. Da metà maggio, dovrebbero partire i primi cantieri all’interno della fabbrica e nella sfera di Enimed. Si tratta soprattutto di attività di demolizione e ripristino. Sono previsti interventi sul doppio fondo di uno dei serbatoi di raffineria, la demolizione dei vecchi moduli del sistema di dissalazione, interventi di smantellamento nell’area della diga foranea, manutenzioni in Enimed e la copertura di discariche in fabbrica. In totale, dovrebbero essere circa 275 gli operai dell’indotto da utilizzare, avendo come punto di riferimento la lista di disponibilità da anni rimasta al palo. Intanto, la dichiarazione dell’area di crisi complessa dovrebbe concludere il suo percorso ministeriale il prossimo 8 maggio, data scelta per l’ultima riunione tecnica al ministero dello sviluppo economico. Se l’indotto, come confermato dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, sembra poter uscire dalla crisi profonda, assai titubanti appaiono invece i chimici.
Dubbi dai chimici. I segretari del settore di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl chimici appaiono piuttosto scettici davanti ad impegni assunti da Eni ma su parametri fin troppo generici. “Si è parlato di autorizzazioni – spiega il segretario Filctem Gaetano Catania – ma non ci sono né tempi certi né indicazioni precise. La nostra posizione rimane molto dubbiosa soprattutto sul fronte delle estrazioni e delle esplorazioni”. Un incontro in chiaro scuro, quindi, quello al quale hanno preso parte anche i vertici di Eni oltre alle istituzioni locali. “Sul fronte della green refinery – spiega Maurizio Castania della Uil – siamo in una fase di progettazione che è ancora distante dalla tempistica indicata nell’accordo del 6 novembre. Noi spingeremo affinché l’intero progetto green veda la luce in tempi certi”. Una posizione sposata dai chimici della Femca che sono stati rappresentati dal segretario Francesco Emiliani. “Sicuramente positivo l’esito – spiegano il segretario zonale dell’Ugl Franco Tilaro e quello dei chimici Andrea Alario – i lavori che riguardano l’indotto possono partire subito. Ma, di certo, vogliamo sicurezza anche per la green refinery”. Intanto, entro la prossima settimana, un vertice in prefettura a Caltanissetta dovrebbe servire a fare maggiore chiarezza sull’avvio dei cantieri in raffineria. “Finalmente – conclude il sindaco Angelo Fasulo – Eni ha portato al tavolo date certe e progetti immediatamente avviabili. La green refinery rispetterà i tempi previsti. Abbiamo avuto conferme anche sulla bontà dell’investimento già programmato da Mossi&Ghisolfi”.