Gela. “La nota da inviare al ministero è già pronta e stiamo cercando comunque di avere delle interlocuzioni con i funzionari che se ne occupano”. A Palazzo di Città, come spiega l’assessore Terenziano Di Stefano, si tenterà di avere riscontri su un dossier rimasto in sospeso, ormai da alcuni anni. Mentre nel resto delle aree di crisi italiane, qualcosa si muove a livello di fondi e rifinanziamenti, per quella di Gela tutto è fermo. “E’ essenziale avere un confronto con il nuovo ministro dello sviluppo economico – dice Di Stefano – spero che già la prossima settimana possano arrivare degli aggiornamenti utili. Il ministro deve chiarire cosa vuole fare per l’area di crisi di Gela e di conseguenza per l’accordo di programma. Sono tappe troppo importanti per questo territorio”. Teoricamente, sarebbero ancora disponibili poco meno di 25 milioni di euro, che ad oggi non sono mai stati utilizzati per finanziare progetti sul territorio, ad eccezione dell’unico investimento selezionato da Invitalia. Di quei fondi pare si siano perse le tracce, vista peraltro la necessità che il capitolo di spesa venga rifinanziato. Alla guida del ministero dello sviluppo economico, nel nuovo governo Draghi, c’è il leghista Giancarlo Giorgetti, che ha preso il posto del grillino Stefano Patuanelli. In realtà, anche sotto guida pentastellata il capitolo dell’area di crisi di Gela non aveva fatto grandi passi in avanti e da anni, ormai, si attende che i fondi possano essere usati, anche con un nuovo bando di Invitalia per le imprese.
Non è mai stato pubblicato, a differenza di altre aree di crisi della penisola. In più occasioni, si è ipotizzato un aumento della dotazione finanziaria, ma al momento non si capisce bene neanche quale potrà essere la sorte dei 25 milioni iniziali. “Noi non ci facciamo problemi a dialogare con il centrodestra o con il centrosinistra – conclude Di Stefano – siamo civici e abbiamo come unico interesse la tutela del territorio”.