Gela. Riempivano di cocaina soprattutto il quartiere milanese di Gratosoglio. I contatti con il Perù. La droga sarebbe arrivata per il tramite di alcuni, fidati, contatti in Sud America: la base era il Perù. Adesso, i giudici della corte di cassazione hanno reso note le motivazioni della decisione che conferma gli otto anni di detenzione per il gelese cinquantacinquenne Rocco P. L’uomo, da anni residente nell’hinterland lombardo, era tra i ventiquattro imputati, compresi alcuni ex appartenenti alle forze dell’ordine, che avrebbero gestito, per diversi anni, il traffico di cocaina nella zona milanese. Il cinquantacinquenne, stando all’esito dell’inchiesta, avrebbe avuto un ruolo importante in almeno due operazioni che consentirono di far arrivare quasi un chilo di cocaina dal Perù. Contatti con il grossista di riferimento e, poi, la droga giunta a destinazione e piazzata al minuto. A dividersi la piazza di Gratosoglio e non solo erano tre gruppi. Armi e disponibilità economiche non indifferenti gli avrebbero permesso di superare la concorrenza.