Gela. Ancora troppe incertezze organizzative nel sistema di vaccinazione anti-Covid e a risentirne sono i pazienti, soprattutto quelli più deboli. Il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina un primo “avviso” lo aveva fatto pervenire alle autorità competenti e ai vertici Asp già nelle scorse settimane, dopo i primi assembramenti al secondo piano dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, dove si svolgono le attività per gli ultraottantenni. Il sistema complessivo, secondo il segretario dem, fa fatica ad assicurare efficienza. “Continuiamo ad avere perplessità sulla gestione della vaccinazione in Sicilia e nella nostra Asp, ieri – dice – la questione è stata posta a Caltanissetta da parte dei democratici, oggi la voglio rilanciare per il nostro territorio. Continuiamo a manifestare perplessità di metodo e di merito relative alla campagna di vaccinazione in corso”. Secondo Di Cristina, una prima svolta si potrebbe avere coinvolgendo i medici di base. “Ci chiediamo quando si provvederà alla stipulazione dell’accordo tra Regione e medici di base – continua – che dovrebbe consentire la somministrazione diffusa dei vaccini”.
In città, la linea del contagio è ferma da giorni, ma per il segretario democratico se si vuole assicurare la tutela piena della popolazione, è necessario predisporre interventi capillari. “Ci domandiamo quando si provvederà alla vaccinazione di categorie fragili, come i malati oncologici, le persone in dialisi o chi vive una condizione di grave disabilità – continua – non solo, ma continuiamo a guardare con grande perplessità all’utilizzo dell’ospedale “Vittorio Emanuele” come centro di vaccinazione per gli anziani. In questa fase, bisogna accelerare garantendo sicurezza sia ai pazienti che al personale medico e paramedico”. La vaccinazione è vista come una fase fondamentale per tentare di mettere alle spalle la piena emergenza Covid degli scorsi mesi. I dem attendono riscontri dal management di Asp.