Gela. Il rimpallo istituzionale ha toccato Roma, Palermo e Palazzo di Città. Anche sulla possibilità di arrivare ad inserire almeno un potenziale progetto di peso tra quelli del Recovery plan, in via di definizione, non sono mancate lunghe discussioni, piuttosto animate, nel corso della seduta monotematica di consiglio comunale, che si è tenuta in serata, convocata dal presidente dell’assise civica Salvatore Sammito, su richiesta di un gruppo di consiglieri “civici”, della maggioranza del sindaco Lucio Greco. Tirando le somme, sembra che l’unica vera speranza possa riguardare l’hub portuale, tornato in auge negli ultimi mesi. Il fronte è piuttosto trasversale, si va dal sindaco Lucio Greco per arrivare ai parlamentari nazionali Giusi Bartolozzi e Pietro Lorefice (una forzista e l’altro grillino), che hanno già preannunciato la loro disponibilità a portare avanti “l’interesse del territorio”. I due parlamentari, che hanno partecipato al consiglio in remoto, hanno fatto l’invito a superare le differenze politiche, almeno quando si tratta di investimenti per il territorio. Richiamando lo schema politico del governo Draghi, si sono detti “tutti in maggioranza”. Le parole di Greco sulla strategia che l’amministrazione comunale ha scelto per cercare di arrivare ad un hub portuale, definita “senza precedenti”, qualche problema politico l’hanno creato. La parlamentare forzista Giusi Bartolozzi ha invitato il sindaco a non accentrare troppo l’attenzione su di sé, assegnandosi tutti i meriti. “Il sindaco dovrebbe ricordare che è stata la mia iniziativa a creare il canale con il commissario dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale”. La forzista, in più occasioni durante la discussione, ha lamentato di non aver ricevuto indicazioni da Palazzo di Città su possibili progetti da sostenere, per accedere ai fondi del Recovery plan. “L’iniziativa deve partire dai territori – ha aggiunto – e coinvolgerci. Limitarsi a trasmettere i progetti è di nessuna utilità, se non si coinvolge la deputazione”. Greco ha parlato dell’attuale fase di confronto che sull’hub si è aperta con la presidenza della Regione e con le altre autorità, spiegando che già lo scorso anno, prima dell’invio della proposta progettuale che risale a settembre, c’era stato un incontro al ministero. “Non aveva sortito nulla – ha replicato Bartolozzi – io mi sono impegnata per creare il nuovo canale e avere i contatti necessari, questo è giusto che emerga”. La deputata nazionale ha preso l’impegno ad organizzare un incontro tra l’amministrazione e il nuovo ministro per il Sud, Mara Carfagna. Proprio l’hub, con un progetto complessivo anche per il retro-porto, si candida ad essere l’asset che si tenterà di inserire nel Recovery plan, anche se le certezze non sono assolute e non c’è mai stato un progetto esecutivo. Aspetto, quest’ultimo, che ha fatto alzare i toni nel dialogo a distanza tra Bartolozzi e il capogruppo di “Un’Altra Gela”, Giuseppe Morselli. Il sindaco Greco mantiene la linea del riserbo sugli sviluppi in atto e alla fine ha invitato tutti a rimanere uniti, mettendo da parte le appartenenze politiche. Tra l’avvocato e i parlamentari nazionali Bartolozzi e Pietro Lorefice pare poterci essere un certo dialogo istituzionale, finalizzato ai progetti. Il consigliere Rosario Faraci di “Una Buona Idea” è ritornato sui progetti che mancano nella strutturazione del Recovery plan e citando le dighe e i lotti della Siracusa-Gela che ricadono sul territorio locale, ha chiesto spiegazioni ai due parlamentari nazionali. Da “Una Buona Idea”, con il capogruppo Davide Sincero, è partita la condivisione dell’atto di indirizzo finale, che impegna il sindaco e la sua amministrazione, tra le altre cose, ad organizzare una vera e propria struttura tecnica finalizzata non solo ai progetti del Recovery fund ma anche ad intercettare finanziamenti. Tra i punti indicati, la necessità di rafforzare le azioni amministrative che spingano ancora di più verso la transizione ecologica e ad organizzare strategie progettuali per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’atto di indirizzo è stato votato solo dai consiglieri di maggioranza e dalla grillina Virginia Farruggia. L’opposizione di centrodestra non ha partecipato alla chiamata finale. Ancora una volta, molto critico è stato il forzista Carlo Romano che ha contestato “l’assenza di un piano B” da parte dell’amministrazione, indispettendo non poco il sindaco. Romano e i forzisti hanno comunque votato a favore dell’atto di indirizzo, così come i dem. Dal Pd, però, sono state avanzate diverse recriminazioni politiche, sintetizzate in un breve documento letto in aula dal capogruppo Gaetano Orlando e sostenuto dall’altro consigliere del partito, Alessandra Ascia. “Come partito non abbiamo cambiato idea nel ritenere inopportuna e priva di riscontro pratico la convocazione del consiglio comunale su questo ordine del giorno. Cosa diversa se si vuole discutere di tutto quello che ad oggi si è perso – si legge nel documento – con i definaziamenti decisi dal governo regionale, per circa 30 milioni del Patto per il Sud, o della mancata attivazione della richiesta di finanziamenti ai sensi della legge regionale 14 del 2000 articolo 8, che riguarda le compensazioni minerarie. La città è fanalino di coda nel saperli ottenere. Ci sono i ritardi nell’applicazione del protocollo d’intesa del giugno del 2014, con i 2 miliardi di investimenti previsti da Eni, ma mai realizzati, oppure i 30 milioni previsti dallo stesso protocollo e destinati ad opere pubbliche, come il prolungamento del braccio di ponente del porto rifugio, da 6 milioni di euro, ad oggi lettera morta. Senza dimenticare i 143 milioni scippati alla città per la realizzazione della darsena commerciale. Pertanto, nel confermare la disponibilità ad affrontare questioni concrete come quelle esposte e delle quali inopinatamente si tende a non parlare, ribadiamo la nostra contrarietà a sostenere questioni fumose, prive di qualsiasi concretezza”.
Per i dem, la vera questione politica da affrontare riguarda il rapporto con la Regione, che in tema di portualità ha definanziato gli oltre 140 milioni di euro della darsena commerciale. Di lentezze burocratiche e ritardi della Regione ha parlato il senatore grillino Pietro Lorefice, che tra le altre cose ha segnalato che nel piano strategico definito da Palermo non c’è quasi traccia di progetti per l’area sud del territorio isolano. Anche il sindaco Greco, rispondendo a Bartolozzi, ha comunque precisato che la competenza in tema di portualità è della Regione e non del Comune. Un certo sostegno politico all’azione del governo regionale è però arrivato dal consigliere di “Un’Altra Gela” Vincenzo Cascino, che facendo un excursus sui progetti rimasti in sospeso, ma fondamentali per la ripartenza del territorio, ha richiamato il ruolo ancora troppo debole del governo nazionale. Greco, anche dopo la discussione in consiglio, certamente non cambierà linea e attende un riscontro deciso da Roma, affidandosi ad interlocutori istituzionali come Bartolozzi e Lorefice, sempre che i prossimi accadimenti politici non invertano la rotta. Ha ribadito la sua scelta “civica”, descrivendo un cammino politico, comunque contornato da due partiti di riferimento, non a caso citati da Greco, ovvero Forza Italia e Pd (nonostante le scelte che lo scorso anno ufficializzarono l’addio dei dem alla maggioranza). Logistica e tratte commerciali sembrano le direttrici principali del progetto di hub dell’amministrazione, mentre lo stesso sindaco ha confermato che sulla logistica c’è un forte interessamento dei privati. Prima di tutto, bisognerà battere la concorrenza di un sito portuale come quello di Augusta, decisamente in vantaggio, almeno in termini di infrastrutture. I consiglieri di “Libera-mente” Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti hanno dato pieno appoggio. Il capogruppo Casciana ieri ha accompagnato il sindaco, partecipando all’incontro palermitano con Musumeci, proprio sullo sviluppo del progetto portuale. Il consigliere, anche per ragioni professionali, segue in maniera approfondita l’intera materia. Pieno supporto è stato espresso dall’Udc, con il consigliere Salvatore Incardona, e dal gruppo civico, che in più occasioni ha ribadito la necessità di dare seguito alla linea programmatica del sindaco. Arrivare all’hub portuale sarà tutt’altro che semplice, soprattutto visti i precedenti, come quello del porto rifugio, che ancora attende gli interventi d’urgenza.