Gela. “Vogliamo prevenire l’insorgere di un eccessivo contenzioso giudiziario e, allo stesso tempo, far risparmiare le casse del Comune”. Il sindaco, Angelo Fasulo, commenta in questo modo il sì, appena arrivato, alla pubblicazione di un bando per la mobilità esterna destinato all’assunzione di due funzionari avvocato. Da anni, infatti, l’ente comunale è sprovvisto di funzionari che possano coprire l’area legale. Adesso, è arrivato il via libera al bando. La ricerca parte dall’apertura a funzionari già in servizio in altre amministrazioni pubbliche. “Un ufficio legale era stato attivato ma, adesso – continua Fasulo – abbiamo la possibilità di avere due nuovi funzionari da utilizzare non solo per il settore affari legali ma anche per gli altri uffici di Palazzo di Città. Purtroppo, ci siamo trovati senza professionalità con competenze legali. Il loro arrivo assicurerà un supporto maggiore anche su profili legati agli espropri oppure all’edilizia in genere. Aree che ci hanno costretto a spendere cifre considerevoli”. I funzionari avvocato che verranno assunti otterranno contratti a tempo indeterminato all’interno dell’organigramma di Palazzo di Città. Da tempo, il caso degli incarichi legali assegnati a professionisti esterni per la rappresentanza in giudizio proprio del Comune tiene banco, con polemiche partite direttamente dal consiglio comunale. Uno speciale albo degli avvocati di fiducia è stato di recente approvato nel tentativo di stringere i ranghi e evitare polemiche. “I funzionari avvocato avranno compiti soprattutto amministrativi – conclude il sindaco – difficilmente potranno rappresentare in giudizio l’ente. Di certo, però, queste figure garantiranno maggiore coordinamento e, soprattutto, un’analisi più lucida e tecnica di casi complessi da valutare, soprattutto senza avere conoscenze approfondite di tipo giuridico”. La voce degli incarichi legali a professionisti esterni pesa ancora sulle casse di Palazzo di Città. Solo lo scorso maggio, vennero presentate al settore affari legali settantuno parcelle per un ammontare di quasi trecentomila euro. Si trattava di fatturazioni per attività forense prestata negli ultimi due anni in favore dell’amministrazione. Ben quaranta fatture sono state presentate solo da ventiquattro avvocati. Tra questi, c’era chi avrebbe dovuto percepire fino a 66 mila euro. Costi che coprivano attività svolte, sempre per conto di Palazzo di Città, negli ultimi due anni.